di Marcus Dardi – Partendo dalla ex repubblica sovietica dell’Azerbaijan passando per la Georgia, per la Turchia, per la Grecia e poi per l’Albania, dal 1° gennaio 2021, arriva in Italia il gas del TAP.
Il Tap (Trans Adriatic Pipeline) è un programma strategico di politica energetica che vede in Italia una tappa fondamentale del Corridoio meridionale del gas.
La multinazionale Tap che ha realizzato l’imponente opera si è collegata in Italia grazie al punto di connessione Snam Rete Gas a San Foca di Melendugno, sulla costa adriatica del Salento.
Il tratto che ci coinvolge direttamente è un collegamento via tubo con posa in mare di 55 km, con un costo di 400 milioni di Euro e una portata di 10 miliardi di metri cubi di gas.
L’anno nuovo inizia con il progetto Tap finalmente ultimato e con la buona notizia che, almeno dal punto di vista energetico, possiamo stare più tranquilli.
L’opera non è stata di certo priva di polemiche poiché oltre ai No Tav, c’erano anche i No-Tap.
Non sono mancati atti di opposizione al progetto. Le proteste hanno persino coinvolto i 5 stelle che sono stati prima grandi oppositori al progetto e poi, una volta al governo, ne hanno dato il via libera.
Il Consiglio europeo ha da sempre riconosciuto l’opera un “Progetto di interesse comune” in base alle linee guida del Ten-E (Trans European Energy Infrastructure).
Il nuovo anno inizia con gran calore, la cottura degli spaghetti e il riscaldamento urbano sono assicurati.
Incominciamo da questo e speriamo che arrivino altre buone notizie.