di Gigi Cabrino – Il Presidente di CNA Dario Costantini è intervenuto sul quotidiano Il Foglio apprezzando alcune misure intraprese dal governo ma richiamando altri auspici che necessitano di essere tradotti in azioni concrete.
“L’economia italiana ha archiviato una crescita del 3,9 per cento. Un dato sicuramente al di sopra delle aspettative. Ma anche il 2023 già appare più roseo delle precedenti previsioni. Una serie di dati prodotti dall’Istat risultano interessanti e anche il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime per l’anno in corso inserendo il nostro Paese nel ristretto gruppo di economie che eviteranno la recessione”.
“L’andamento positivo del prodotto interno lordo italiano è stata determinato in primo luogo dalla competitività della manifattura e dai brillanti risultati di turismo e costruzioni, settori che si caratterizzano per la presenza di artigiani e piccole imprese e che confermano la vitalità del nostro tessuto produttivo. Ma artigiani e piccole imprese possono offrire contributi ancor più rilevanti. Se messe nelle opportune condizioni. In quest’ottica la CNA ha interpretato come una positiva discontinuità le attenzioni del nuovo Governo verso l’imprenditoria diffusa, il principale pilastro del sistema economico nazionale, e il concreto coinvolgimento delle organizzazioni datoriali nella definizione di politiche per rimettere stabilmente l’Italia sul percorso dello sviluppo. Tuttavia i buoni propositi devono trasformarsi in atti concreti, misure e strumenti coerenti con gli obiettivi di rafforzare il potenziale di crescita della nostra economia. Da tale prospettiva, purtroppo, gli impegni assunti dal Governo e dalla maggioranza stentano a vedere luce”.
“Numerose sono le aspettative disattese: dal depotenziamento di alcuni strumenti per le imprese alla cancellazione dello sconto sulle accise e alla mancata soluzione al grave problema dei crediti fiscali (relativi ai bonus per l’edilizia). Del nuovo Codice degli appalti CNA condivide filosofia e grandi obiettivi ma per assicurare l’effettiva apertura del mercato con trasparenza e la realizzazione deli investimenti previsti dal Pnrr sono indispensabili alcune correzioni. La Confederazione è anche in attesa di risposte sulle proprie proposte relative al credito e ai piccoli impianti di autoproduzione energetica delle imprese”. I conclusione per CNA è su “questi molteplici dossier che la CNA misurerà la coerenza del Governo. Le piccole imprese non sono un panda da salvaguardare ma energia vitale al servizio dell’Italia e come tale meritano rispetto e attenzione dalle istituzioni e dalla politica”.