Confcommercio, dal governo una riforma incompiuta

15 Novembre 2022
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di Gigi Cabrino – Gli imprenditori di Confcommercio commentano l’incontro a Palazzo Chigi tra governo e associazioni di categoria.
“Sul piano del metodo, vi è la necessità di un percorso di lavoro strutturato tra Governo e parti sociali per affrontare le sfide aperte in un periodo difficilissimo che richiede scelte europee comuni ed efficaci su politica energetica, riforma del Patto di stabilità e crescita, messa a terra del PNRR tra emergenza energia ed emergenza inflazione”: sono le parole di Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio.
““il rinnovo dei provvedimenti in scadenza richiede, per il solo primo trimestre 2023, circa 20 miliardi – quindi – i margini sono stretti, anche alla luce del crescente costo del servizio del debito pubblico. Ma va fatto ogni sforzo, va ottimizzato ogni intervento: in Europa e nel nostro Paese”.


Commentando poi il pacchetto energia la vicepresidente di Confcommercio ha evidenziato “che la possibilità di rateizzazione delle bollette da parte delle imprese e l’incremento della produzione nazionale di gas naturale destinabile a prezzi accessibili ai clienti finali, non sia riservata ai soli clienti industriali”.
“Positivo” l’innalzamento dell’importo esente da imponibile fiscale e contributivo per le misure di welfare aziendale e per le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento di utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas, anche se “limitato al solo 2022”. Per le microimprese, “vanno inoltre prorogati al 31 dicembre 2024 i termini per la fine della tutela di prezzo nel mercato al dettaglio dell’energia elettrica” e “serve una verifica dell’impatto di filiera delle nuove regole per il superbonus”.


In generale “crescita e produttività sono i temi centrali nel confronto tra Governo e parti sociali e dunque occorre fare il punto sulle riforme e sugli investimenti necessari, a partire dal ‘cantiere’ del PNRR e dalla verifica dell’impatto sul Piano degli andamenti dei prezzi delle materie prime e dei prezzi energetici”.
Infine “occorre agire sul versante della riduzione del cuneo fiscale e contributivo, della detassazione degli aumenti contrattuali, del welfare aziendale, della sostenibilità dei nuovi ammortizzatori sociali più inclusivi, ma anche più onerosi. E per valorizzare la contrattazione collettiva realmente rappresentativa del mondo delle imprese e del lavoro anche come soluzione della questione del salario minimo”.

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