di Gigi Cabrino – La Giunta confederale di Confagricoltura si è riunita a Mantova per l’apertura del Food&Science Festival.
È bastata l’occasione per affrontare l’impatto che il caro energia sta avendo sugli agricoltori e sulla filiera intera.
“Le imprese agricole non sono assolutamente in grado di assorbire ulteriori aumenti dei costi energetici”.
“Senza il blocco del prezzo del gas a livello europeo e il varo di nuove misure a supporto della liquidità c’è il rischio imminente che un elevato numero di imprenditori del nostro settore sia costretto a sospendere o a ridurre l’attività produttiva. Di conseguenza, calerebbero le forniture ai mercati e alle industrie di trasformazione, a vantaggio delle importazioni da Paesi in cui i costi energetici sono inferiori”.
I costi per l’agricoltura sono aumentati nei primi tre mesi di quest’anno del 18% e non tengono ancora conto delle turbolenze internazionali.
La Giunta di Confagricoltura ha anche esaminato le decisioni, annunciate ieri dal governo tedesco, che prevedono la fissazione di un tetto sul prezzo del gas a livello nazionale.
“Le decisioni unilaterali degli Stati membri determinano una vera e propria distorsione di concorrenza tra le imprese. Il regolare funzionamento del mercato unico non può dipendere dalla capacità di spesa dei bilanci statali” osserva Confagricoltura.
“Il sostegno alle imprese deve essere attuato a livello europeo, riproponendo le misure comuni già attuate durante la pandemia a tutela dell’occupazione (con il programma SURE), oppure, autorizzando gli Stati membri a utilizzare per la riduzione dei costi energetici una parte dei fondi già assegnati dall’Ue per altre finalità, ma non ancora impegnati”.
Preoccupano le riduzioni degli stanziamenti UE per l’agricoltura.
“Nonostante l’intensità della crisi in atto – fa notare la Giunta confederale – l’Unione europea ha mantenuto invariati gli stanziamenti all’agricoltura. Non solo: dal prossimo anno subiranno una progressiva riduzione del 15% in termini reali.”