Le difficolta’ negli scambi commerciali con la Gran Bretagna mettono in pericolo 3,4 miliardi di esportazioni agroalimentari Made in Italy che e’ l’unico settore cresciuto Oltremanica nel 2020 (+2,3%) nonostante la fase recessiva provocata dalla pandemia. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alle critiche dell’industria del trasporto merci inglese contro il governo britannico. “La Gran Bretagna – sottolinea la Coldiretti – si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani piu’ venduti in Gran Bretagna ci sono – continua la Coldiretti – i derivati del pomodoro, ma rilevante e’ anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva. Importante anche il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Un flusso commerciale che – sostiene la Coldiretti – rischia di essere messo a rischio dalle tensioni alle frontiere che possono trasformarsi in ritardi, particolarmente dannosi soprattutto per i prodotti deperibili come gli alimentari”.
Brexit costerà 3,4 miliardi all’export agroalimentare
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