Bonus Sud, Malus Nord. Altro che le briciole del Recovery Plan. Esonero 30% dei contributi fino al 2029

28 Aprile 2021
Lettura 1 min

di Luigi Basso – La Legge di Bilancio 2021, all’art. 1 comma 161 e ss., ha ampliato e reso strutturale il Bonus Sud ideato dal Governo Conte col Decreto Agosto del 14/8/2020 n. 104 per le otto Regioni del Sud.
Il Decreto Agosto prevedeva all’art. 27 un esonero dal versamento dei contributi pari al 30 per cento dei complessivi contributi previdenziali dovuti da tutti i datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e di quello domestico.
La spesa prevista allora (ad agosto) era ancora poca cosa, se confrontata con quello che combinerà pochi mesi dopo il Governo.


Ma andiamo con ordine. Il comma 4 recitava che agli oneri derivanti dal comma 1, valutati in 854,7 milioni di euro per l’anno 2020, in 535,4 milioni di euro per l’anno 2021 e in 67,5 milioni di euro per l’anno 2023 in termini di saldo netto da finanziare e fabbisogno e in 1.390,1 milioni di euro per l’anno 2020 e in 67,5 milioni di euro per l’anno 2023 in termini di indebitamento netto, si provvede ai sensi dell’articolo 114: ovvero con maggiori debiti.
Con la legge di Bilancio, però, si sono fatte le cose in grande stile: il Decreto Agosto era solo un aperitivo.
Forse un sondaggio per capire la reazione al Nord. Inesistente.


Il Bonus Sud è stato allora ampliato fino al 2029: a) in misura pari al 30 per cento dei complessivi contributi previdenziali da versare fino al 31 dicembre 2025; b) in misura pari al 20 per cento dei complessivi contributi previdenziali da versare per gli anni 2026 e 2027; c) in misura pari al 10 per cento dei complessivi contributi previdenziali da versare per gli anni 2028 e 2029.


Quanto costa il regalone ?
Lo spiega il comma 167 dell’art. 1 della legge di Bilancio: gli oneri derivanti all’agevolazione di cui al comma 161 sono valutati in 4.836,5 milioni di euro per l’anno 2021, in 5.633,1 milioni di euro per l’anno 2022, in 5.719,8 milioni di euro per l’anno 2023, in 5.805,5 milioni di euro per l’anno 2024, in 5.892,6 milioni di euro per l’anno 2025, in 4.239,2 milioni di euro per l’anno 2026, in 4.047,1 milioni di euro per l’anno 2027, in 2.313,3 milioni di euro per l’anno 2028, in 2.084,8 milioni di euro per l’anno 2029 e in 267,2 milioni di euro per l’anno 2030 (circa 50 miliardi di Euro mal contati).
Più del Recovery Plan, se riferito al Sud nello stesso arco di tempo.


Insomma, a leggere queste norme sembra proprio che al Sud sono proprio pochini i privati che continuano a pagare i contributi previdenziali per i loro lavoratori.
Tuttavia, dato che lo Stato pagherà i contributi, gli assunti col Bonus Sud avranno la pensione piena.
Un bel regalo, non c’è che dire: siamo tutti felici per gli amici del Sud.
Ma per il Nord è previsto qualcosa ?
Certo, mazzate sulla schiena.
Sia chiaro, sono mazzate ben meritate, visto che al Nord votano pure in massa i partiti che fanno queste leggi.

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