Pioggia di critiche al dossier pensioni del governo. “Se vogliamo parlare di pensioni dobbiamo seriamente pensare a una riforma e non andare avanti con quote“, Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi a margine dell’assemblea di Federmeccanica in corso a Roma, commentando l’ipotesi di quota 41 tanto cara alla Salvini Premier ora sul tavolo del governo. “È particolare che in questo Paese quando si parla di lavoro si parli di pensioni“, ha osservato il presidente degli industriali, sottolineando che “abbiamo già 9 deroghe alla gestione. A livello Inps ci sono 30 comitati che gestiscono il sistema pensionistico, senza parlare delle casse private”. E anche sulla legge Fornero “bisogna essere chiari: sono stati fatti 8 interventi di clausole di salvaguardia, io credo che sono stati davvero pochi quelli andati in pensione con la Fornero, io non ne conosco nessuno”, conclude ai microfoni di La Presse.
Non di diverso parere è il segretario della Cgil alle agenzie. “Non è il momento di dare i numeri. Dire Quota 41 non vuole dire nulla, uno può dire 42-43, il problema è quale riforma delle pensioni fare perché se uno dice quota 41 e poi ci mette di fianco l’età e salta fuori che è quota 103 o 104 o 105 stiamo discutendo di cosa?”. Così il leader della Cgil Maurizio Landini, a margine dell’Assemblea Generale di Federmeccanica a Roma. “Noi – ribadisce – abbiamo bisogno di mettere mano a tutta la riforma delle pensioni perché serve una pensione garanzia per i giovani, una lotta al precariato e serve riconoscere i danni fatti dalla riforma Fornero. Vogliamo capire se c’è o meno disponibilità di aprire una trattativa complessiva da parte del governo. Non è il momento di dare numeri ma serve capire concretamente cosa fare”, conclude Landini.