Bomba gas. Russia taglia le forniture, Italia in bolletta, prezzi fuori controllo

16 Giugno 2022
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La Russia taglia le forniture a Germania e Italia e il prezzo del GAS vola alle stelle. Amsterdam – listino di riferimento per l’Europa – registra un rialzo del 18% a 142 euro Mwh. Negli ultimi tre giorni è cresciuto di quasi il 70%. Ad alimentare il rialzo contribuiscono anche le voci della possibile chiusura del Nord Stream 1, che rappresenta la via principale attraverso cui il metano russo arriva in Europa. Nonostante il taglio delle forniture, l’amministratore delegato dell’Eni Descalzi, assicura che non ci saranno problemi di approvvigionamento per l’Italia. Al momento “non si riscontrano criticità”. Questi stop, annunciati come temporanei, potrebbero avere conseguenze per il prossimo inverno. Ma dalla Commissione Ue arrivano rassicurazioni: “Al momento – dicono a Bruxelles – non ci sono indicazioni che fanno pensare a rischi sulle forniture energetiche”. La stagione aiuta perché l’estate si avvicina e i consumi cadono. 

 Il gruppo francese Engie ha comunicato che le forniture di gas dalla Russia hanno registrato una riduzione, ma ha aggiunto che questo non avra’ effetto per i consumatori. “Stiamo registrando una riduzione delle forniture di gas dalla Russia oggi e stiamo attentamente monitorando la situazione”, ha detto ad Afp un portavoce della societa’.

“La situazione e’ seria”, ma l’approvvigionamento del Gas e’ “”garantito”. E’ quello che ha detto oggi il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, commentando il nuovo annuncio di Gazprom arrivato ieri, di una riduzione del 60% l’export di Gas verso la Germania tramite il gasdotto Nord Stream 1. “Attualmente, le quantita’ necessarie possono essere acquistate sul mercato, anche se a prezzi elevati. Al momento prosegue lo stoccaggio”, ha dichiarato una portavoce del ministero dell’Economia. In un messaggio su Twitter, Habeck ha invitato al risparmio energetico: “E’ il momento di farlo. Ogni chilowattora puo’ aiutare”. Dopo un primo annuncio, martedi’ scorso, di una riduzione del 40% del flusso di Gas verso la Germania via Nord Stream 1, mercoledi’ Gazprom ha comunicato un’ulteriore riduzione, fino al 60%. Complessivamente, in due giorni il volume giornaliero passerebbe cosi’ dagli usuali 167 milioni di metri cubi a soli 67 milioni di metri cubi. La societa’ russa ha dichiarato che l’abbassamento dell’export sarebbe conseguenza di ritardi nella riparazione di un componente del gasdotto da parte dell’azienda tedesca Siemens. Il ministro Habeck ha pero’ commentato di ritenere la decisione “politica” e l’agenzia che gestisce la rete ha detto di non poter confermare la versione russa.

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