di Benedetta Baiocchi – State a casa. E magari restare anche a dieta, perché la cassa integrazione arriverà ma con modico ritardo. Anzi, con significativo ritardo.
I dati diffusi dall’Inps il 5 maggio scorso per cassa integrazione ordinaria sono quelli di una platea di 277mila domande e di 97mila assegni pagati. La confusione e le accuse tra Regioni e Inps crescono prosperose nella repubblica delle banane.
La cassa integrazione in deroga in tempo di guerra poi non segue un percorso semplificato. No, te lo hanno complicato. La richiesta deve passare dalla Regione. E anche qui abbiamo scoperto che ci sono Italie diverse e Regioni per quanto prossime, assolutamente distanti.
Ma il dato della cassa in deroga che coinvolge il popolo delle piccole attività, è sconfortante. Inps sul propri sito riporta che:
Le domande di Cassa integrazione in deroga, determinate dalle singole regioni e inviate all’Inps per autorizzazione al pagamento, sono 289.323. Come da tabella 4, di queste 186.241 sono state autorizzate da INPS, 50.910 sono state pagate a una platea pari a 107.323 beneficiari.
Domande decretate dalle Regioni pervenute (7 maggio) | 289.323 |
Domande autorizzate | 186.241 |
Domande pagate | 50.910 |
Beneficiari | 107.323 |
Significativa è la copertina del The Times. Dopo la quarantena, di nuovo un altro lockdown? Che non è solo per il rischio di un ritorno di contagio, ma per i problemi dell’economia. Si riparte, ma sulla carta.
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