Balneari, tavolo in Emilia Romagna per linee guida condivise

28 Agosto 2024
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Tutti d’accordo, Comuni costieri, Associazioni di categoria e sindacati, per condividere un percorso comune indicato dalla Regione e adottare linee guida condivise per aiutare i Comuni della riviera a realizzare le prove pubbliche, salvare così il settore balneare e dargli una prospettiva futura certa e definitiva. E’ questo in sintesi il risultato positivo degli incontri organizzati oggi e voluti dalla Regione Emilia-Romagna per risolvere la situazione di stallo riguardante l’applicazione della Direttiva Bolkestein in Emilia-Romagna, diventata particolarmente critica di fronte alle promesse non mantenute del Governo, con il rinvio dell’approvazione di una norma chiara e risolutiva riguardo alla regolamentazione delle concessioni balneari.

”Non vogliamo lasciare soli – ha commentato l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini – i territori e gli imprenditori di un settore economico così importante della nostra regione. Di fronte all’inerzia e alle promesse non mantenute del governo sulla regolamentazione delle concessioni balneari non potevamo restare a guardare. Abbiamo deciso di intervenire in maniera forte con questa iniziativa che coinvolge tutti gli attori in causa e che ringrazio per la loro adesione convinta e il loro senso di responsabilità”.

”L’obiettivo che vogliamo assicurare per sostenere il comparto – ha aggiunto è arrivare a un documento di indirizzo sottoscritto da tutte le parti in causa. Lavoreremo ora ai contenuti per chiudere entro 15 giorni e permettere così ai Comuni di avere delle linee guida chiare in modo da procedere in tempi rapidi con le prove pubbliche. Sarà un atto di indirizzo che conterrà un minimo comune denominatore, il riferimento al Decreto Concorrenza del Governo Draghi, mentre per le casistiche specifiche, saranno i Comuni a definire i criteri. Nello stesso tempo però, mi auguro che il Governo si assuma finalmente le sue responsabilità, perché è indubbio che da lì dovrebbe uscire un quadro normativo nazionale. Hanno creato una situazione insostenibile e grottesca, devono porvi rimedio”.

 Il documento avrà come punto di riferimento normativo la legge 18/22 sulla concorrenza emanata da Draghi. Tra gli elementi principali, l’indennizzo che deve tenere insieme il valore di mercato dell’azienda e dei beni immobili; il criterio dei 5 anni maturati nel settore e la comprovata principale fonte di reddito proveniente dalla concessione; il canone che non deve essere oggetto di gara ma predeterminato dallo Stato. Inoltre, si dovrà tener conto della durata delle concessioni e del limite del numero che possono essere acquisite da un’unica società; mentre il piano di investimenti dovrà prevedere le clausole sociali per il lavoro, e una serie di principi quali la sostenibilità ambientale, l’inclusione sociale, la parità di genere, ei servizi collettivi e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Comuni, associazioni e sindacati saranno chiamati poi a sottoscrivere l’accordo. 

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