Artigiani, figli di nessuno. In 750mila aspettano cassa integrazione da ottobre 2020

11 Marzo 2021
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Quasi 750.000 lavoratori di imprese artigiane attendono la cassa integrazione Covid da ottobre 2020: tutte queste persone, dipendenti di circa 200.000 imprese artigiane, non hanno percepito la cassa negli ultimi tre mesi dello scorso anno né a gennaio e febbraio del 2021. A bloccare l’erogazione del sussidio, secondo quanto segnalato da Unimpresa, ci sarebbe un ostacolo di natura tecnica, un intoppo che continua a frenare i pagamenti della Cig nonostante la firma a un decreto di variazione dei capitoli del bilancio pubblico firmato dal neoministro del Lavoro, Andrea Orlando.

«Quel provvedimento, purtroppo, a oggi non ha prodotto gli effetti sperati. I titolari delle imprese artigiane hanno, dal canto loro, provato in tutte le maniere a sostenere i loro lavoratori, ma chiaramente la situazione di mercato in cui la maggior parte di queste imprese naviga, non consente più ulteriori sforzi e per i loro lavoratori la situazione diventa sempre più pesante» commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi. 

«Tali ritardi che si aggiungono alle ormai altrettanto gravi situazioni delle casse integrazioni delle aziende degli altri comparti in cui vi sono numerosi casi di pratiche “incagliate”, mette ancora una volta in luce la necessità che ormai da tempo Unimpresa sostiene, di una doverosa riforma degli ammortizzatori sociali con l’introduzione di un ammortizzatore unico, sostituendo i ben 25 diversi modi per richiedere di fatto la stessa cosa: la Cassa integrazione. Tale riforma snellirebbe le lungaggini burocratiche accorciando i tempi insostenibili per i pagamenti delle prestazioni. È auspicabile, in vista dell’imminente scadenza delle 12 settimane di Cig Covid prevista per il prossimo 31 marzo 2021 (per le piccole imprese, per il terziario e per il commercio, infatti, le 12 settimane possono essere fruite fino al 30 giugno 2021), un intervento in tale direzione, con una proroga al 31 dicembre 2021di un unico ammortizzatore senza costi aggiuntivi per le aziende» aggiunge Assi.

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