Amazon, in 40mila in sciopero. Genova-Piacenza-Milano il triangolo della protesta

21 Marzo 2021
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Giornata calda quella di lunedì 22 marzo quella che attende i lavoratori Amazon che per la prima volta hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore. Circa 40mila tra driver e ‘magazzinieri’ dunque incroceranno le braccia per protestare contro la rottura delle trattative sul rinnovo del contratto di secondo livello che per Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti dovrebbe prevedere la possibilità di verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti nella filiera; la contrattazione dei turni di lavoro; la riduzione dell’orario per i driver; la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio di appalto o di cambio di fornitore; l’indennità Covid ed il premio di risultato; e infine una stabilizzazione dei contratti a tempo determinato e dei lavoratori interinali. Richieste che sono rimaste per ora senza risposta. Ed i sindacati si preparano alla lotta: “le segreterie nazionali – si legge in un documento interno inviato da Filt Fit e Uiltrasporti a tutti i corrieri – qualora alcune imprese dovessero supportare Amazon effettuando loro stesse le consegne, l’azione verrebbe considerata attività anti sindacale, poiché si configurerebbe la situazione di ‘sostituzione di lavoratori in sciopero’. Molte le iniziative organizzate per accompagnare lo sciopero nazionale. Ma ad accendere i riflettori sulla protesta sarà la conferenza stampa convocata alle 9 Milano dai segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti della Lombardia, Luca Stanzione, Giovanni Abimelech, Antonio Albrizio. Parteciperà anche il segretario generale della Filt Stefano Malorgio. “La repentina interruzione della trattativa tra i sindacati e Assoespressi a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal Sindacato si aggiunge alla latitanza di Amazon sul tavolo del delivery”, accusano ancora i sindacati che denunciano “l’assenza di risposte da parte della multinazionale americana in relazione alla prosecuzione del confronto, avviato a gennaio scorso, sul personale dipendente e su quello che opera negli appalti dei servizi della logistica”.

Sei i presidi organizzati nella Regione dalle ore 7 in poi: a Milano, in Via Vincenzo Toffetti 108 Buccinasco; in Via dell’artigianato 2, Rovido Industriale (MI); a Mezzate, Via Luigi Galvani 10 (Mi) a Origgio (Va), in Via B.Buozzi; a Burago di Molgora (Mb) in Via Galileo Galilei 15; a Castegnato in Via Pianera Casirate D’Adda (Bg)). Non poteva mancare la protesta davanti a quella che in molti hanno ribattezzato ‘l’astronave’, il fulfillment center piacentino che occupa lo spazio di 14 campi da calcio all’interno di un polo logistico: il magazzino Amazon Mxp5 di Castel San Giovanni (Piacenza) davanti al quale si svolgerà, dalle 11.30 alle 14.30, un presidio e una manifestazione. Una adesione importante, questa; si tratta del primo magazzino Amazon in Italia alla periferia di Piacenza a cui si applica il contratto del commercio e non quello della logistica. Presidio, doppio, invece a Genova: l’appuntamento è fissato a Campi presso il centro Amazon tra le ore 9 e le ore 12. E presidio anche nel Lazio, più esattamente davanti allo stabilimento Amazon di Passo Corese, dalle ore 9 alle ore 14.30, come annunciato da una nota Filt-Cgil Roma Lazio, della Fit-Cisl del Lazio e della Uil Trasporti Lazio. 

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