Le risorse per i contributi a fondo perduto, stanziate con il decreto legge rilancio, sono state sottostimate per 500 milioni di euro. Rispetto ai 6,2 miliardi di euro previsti, sono state presentate richieste per rimborsi pari a 6,7 miliardi (attraverso 2,4 milioni di domande presentate). I numeri sono contenuti nel decreto ministeriale del Mef, recante ‘compensazione di interventi fiscali per l’anno 2020 in relazione al bonus vacanze e al contributo a fondo perduto’, all’esame del parlamento. Secondo i tecnici di Camera e Senato, ”il mero richiamo alla significativa contrazione dell’economia”, fornito nella relazione allo schema del dm, ”rappresenta una spiegazione insufficiente, atteso che evidentemente lo scostamento va, più correttamente, attribuito a una parziale sottostima dell’entità di tale contrazione”.
Il monitoraggio delle risorse stanziate con il decreto legge rilancio è previsto dallo stesso provvedimento, che stabilisce la riassegnazione di eventuali avanzi (come avvenuto per il tax credit vacanze, che viene rinnovato con il decreto ristori proprio grazie alle risorse non utilizzate in precedenza). Nel caso dei contributi a fondo perduto, però, nella relazione allo schema di decreto ministeriale si evidenzia che la spesa correlata al contributo a fondo perduto ”si è rilevata più elevata di quanto previsto dalla relazione tecnica”. I tecnici del parlamento ritengono ”condivisibile la necessità di incrementare nella misura prevista di 500 milioni di euro la dotazione del capitolo di spesa inerente al contributo a fondo perduto, atteso che tale somma consente di colmare interamente la mancanza di risorse emersa rispetto allo stanziamento iniziale (pari al 7,5% delle esigenze effettive)”.