Altro che 600 euro. Il Nord si mette in coda al Monte dei Pegni. Le banche preparano una app

17 Aprile 2020
Lettura 2 min

di Cassandra – Lunghe file. E’ la faccia del Nord che il governo non racconta. Torino sta facendo notizia in questi giorni per il perdurare di un rito che non si vedeva da decenni. Cittadini in coda, non per entrare al supermercato ma per dare al Monte dei Pegni qualcosa, un prezioso, un gioiello, un bene barattabile in denaro, per tirare avanti. Il meccanismo antico è offrire alla banca un bene, che viene ricambiato per il 35-40% del suo valore. Se poi lo si vuole riscattare lo si può recuperare, altrimenti la banca lo mette all’asta per incassare la differenza.

E’ l’immagine di un Paese in guerra. Che non arriva al fine settimana. A Torino si sono contate sino a 500 persone al giorno in attesa di cedere un bene.

Alcuni istituti sul proprio sito spiegano come procedere.

Come in questo caso.

Nell’ambito delle iniziative adottate durante il corso della nota emergenza epidemiologica da COVID-19, ProntoPegno S.p.A., Monte dei Pegni del Gruppo Banca Sistema, riepiloga di seguito le principali misure di ausilio alla clientela in essere per le operazioni di credito su pegno.

È sospeso fino a nuova comunicazione il calendario delle aste dei pegni scaduti. In particolare, le polizze con scadenza dicembre 2019, gennaio, febbraio, marzo 2020 dei pegni scaduti e non rinnovati, non verranno messe all’asta fino a nuova comunicazione e comunque non prima del mese di giugno.

È disponibile l’App ProntoPegno sia in versione Android che iOS, un’applicazione che in fase di lancio era stata pensata per rispondere alle esigenze dei clienti che desiderano accedere al servizio del credito su pegno anche in modo virtuale e che oggi risulta più che mai utile per limitare gli spostamenti e contenere la diffusione del virus.

Permette infatti, attraverso la funzione della videochiamata, di chiedere e ottenere una valutazione preliminare dei propri beni a distanza, in modo semplice, immediato e sicuro.

Ricordiamo che, in linea con le disposizioni del Governo su COVID-19, è possibile recarsi in filiale per le operazioni necessarie ed indifferibili solo su appuntamento da prendere via App ProntoPegno o telefonicamente“.

E’ tutto chiaro? Molto esemplificativa la nota storica, che ricorda come la pratica del monte di pietà avesse supportato l’economia ai tempi della peste.

“Il prestito su pegno rappresenta l’origine delle banche, un tempo Monti di Pietà. Questa storica fonte di credito è oggi più che mai moderna anche alla luce della sua valenza sociale in momenti di crisi economica. Purtroppo, la storia si ripete: nel 1478 quando a Padova arrivò la peste, il Monte di Pietà supportò i cittadini mantenendo aperte le proprie attività per consentire la continuità dei pegni. Oggi la nuova peste si chiama Covid-19 e in questa circostanza di difficoltà per il Paese noi rimaniamo aperti e continueremo a fare la nostra parte per supportare le piccole esigenze finanziarie dei cittadini” – ha commentato Giuseppe Gentile, Direttore Generale ProntoPegno S.p.A.

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