di Gigi Cabrino – La Commissione Europea il 22 giugno ha proposto una riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari fino al 50% rispetto alla media di utilizzo negli anni 2015/17.
Il comprensibile desiderio di ridurre l’uso di sostanze chimiche nelle produzioni agricole dovrebbe essere ponderato, sostengono le organizzazioni agricole, con la realtà di un settore che necessita assolutamente di salvaguardare la propria produzione, alla luce degli eventi internazionali.
Non è mancata la presa di posizione di Confagricoltura: “Per quanto riguarda l’agricoltura, l’agenda strategica della Commissione europea dovrebbe essere aggiornata. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno chiaramente indicato che la salvaguardia del potenziale produttivo è un fattore strategico”, ha osservato il presidente Giansanti.
Il provvedimento avrebbe dovuto essere licenziato ad aprile, ma è slittato a causa delle tensioni legate al conflitto in Ucraina; da aprile niente è cambiato, se non in peggio con milioni di tonnellate di grano fermo nei porti ucraini.
Gli agricoltori osservano che “alla fine, all’interno dell’Esecutivo di Bruxelles, ha prevalso una visione penalizzante per l’intero sistema agroalimentare che, come riconosciuto dalla stessa Commissione, garantisce la copertura del fabbisogno dei cittadini europei”.
“La proposta della Commissione – prosegue Giansanti – si basa sulla strategia delineata nella comunicazione ‘From Farm to Fork’. Una strategia che, secondo tutte le valutazioni indipendenti effettuate, porterà ad una riduzione delle produzioni agricole, ad un aumento delle importazioni e dei prezzi al consumo”.
“Nella sua proposta, la Commissione riconosce che ci saranno conseguenze sotto il profilo dei costi di produzione e dei prezzi al consumo che dovrebbero essere compensate con i fondi della politica agricola comune (PAC)”.
Si delinea quindi, per Confagricoltura, “Un ulteriore taglio, quindi, alle risorse finanziarie per la competitività e l’efficienza delle imprese agricole che producono per il mercato”.
La proposta passerà ora al vaglio del Parlamento Europeo e il presidente Giansanti garantisce che si lavorerà “per ottenere tutti i profondi adattamenti necessari per continuare a garantire, grazie alle più avanzate soluzioni tecnologiche, produzioni sicure e di qualità. E sostenibili sotto il profilo ambientale e della protezione delle risorse naturali”.