Speciale 5 Giornate – Un solo lombardo ha traforato le montagne. Per scappare da Milano

17 Marzo 2021
Lettura 4 min
galleria

di Franco Masoni * – Filippo Ciani, Consigliere di Stato, affida a Cattaneo il progetto di riforma dell’insegnamento superiore nel Cantone. Le sue idee animano la legge del 1852 sul riordinamento degli studi (…). Per oltre dodici anni tiene la cattedra di filosofia. Da Vico, Locke, Romagnosi, sviluppa la sua filosofia come somma delle scoperte di tutte le scienze, scienza delle scienze aperta a continua evoluzione; fondamento ne è il pensiero umano, affrancato da vincoli metafisici e teologici, capace di avvicinare la verità attraverso la ragione, l’intuito, la verifica sperimentale o deduttiva, il confronto, la contrapposizione, gli strumenti della libera indagine usati con rigore metodologico. Incoraggia le giovani generazioni ticinesi a formarsi per i tempi nuovi, a servire la causa della verità e del progresso attraverso la scienza e una forte coscienza morale. In opere successive riprenderà, completerà ed estenderà il suo fondamentale Corso di filosofia, disciplina che intenderà sempre come sistema aperto. Indaga sui progressi operati dalle menti associate, scopre il valore economico del pensiero, della promozione e dell’intraprendenza economiche, delle conquiste intellettuali, quasi anticipando il moderno concetto di diritti immateriali. Significativo il suo metodo d’analisi: nelle scienze, in filosofia, nella storia, nell’affrontare problemi politici economici e giuridici, stringe i problemi all’essenza (…); prelude al positivismo, privo però d’ogni retorica, a un criticismo empirico che rifiuta tanto le certezze metafisiche quanto il nichilismo (…).

Per comprendere fino in fondo il suo anticlericalismo, non si deve perder di vista che obiettivo della sua sferza non è né la dottrina della Bibbia, né la persona del prete; bensì da un lato il clericalismo quando non difende il divino ma privilegi terreni e utilizza il divino a fini materiali e politici, quasi una forma di simonia all’inverso; dall’altro certi prelati che potevano apparire infiltrati nel clero lombardo dall’Austria a fini non proprio religiosi. D’altronde, sono gli scritti dei filosofi della tempra del Cattaneo che hanno contribuito alla catarsi, un secolo dopo, del Cattolicesimo, con il riconoscimento della libertà di pensiero (…). Oltre alla scuola, Cattaneo collabora a ogni livello anche in molti altri settori, come esperto, a progetti di leggi, ordinanze e misure esecutive, a prendere e sostenere iniziative per grandi opere di progresso tecnico, scientifico, agricolo, industriale, commerciale, ferroviario. Suo il progetto di legge sulle miniere, per consentirne lo sfruttamento favorendo il parallelo impianto di macchinari e d’industrie. Avvia idee, studi e progetti per la bonifica del piano di Magadino, un’opera immane, che concepisce forte dell’esperienza delle antichissime opere idriche e di bonifica lombarde all’origine della ricchezza agricola padana; vede nella zona enormi potenzialità e concepisce perciò una vera e propria nuova sistemazione del territorio, con l’incanalamento del Ticino, lo sviluppo viario e ferroviario, la bonifica delle paludi, per incrementare il reddito agricolo e ridurre la dipendenza dalle importazioni, controllate dall’Austria.

Un’opera di tale mole richiede la partecipazione di capitali, imprese e esperienze lombardi; ma proprio tali interventi, la mole dei lavori e degli interessi toccati faranno cadere il progetto; ripreso poi, morto Cattaneo, dal Governo liberal-conservatore, avviato a fatica e compiuto assai più tardi. Appassionato già dagli anni milanesi alla progettazione e costruzione di strade ferrate, Cattaneo si preoccupa di come estenderle alla Svizzera Italiana, di stabilire e far accettare ai vari Stati e organizzazioni economiche interessati i tracciati
più idonei. Ammira la concezione del Ponte-diga di Melide, che ha piegato la natura ai bisogni dei luoghi e segue perciò da vicino il progettista dell’opera, l’ingegnere Passquale Lucchini, specie i suoi rapporti e progetti in materia ferroviaria; ad essi farà capo per i suoi studi sul traforo ferroviario alpino; alle lodi che gli vengono rivolte per la scelta del tracciato del Gottardo, non manca mai di riconoscere i meriti del Lucchini (che sarà poi ideatore delle gallerie elicoidali per superare importanti dislivelli).

Inizialmente gli esperti svizzeri e stranieri preferiscono al Gottardo, per il grande traforo alpino, il Lucomagno, lo Spluga. Cattaneo e Lucchini, convinti che la variante Gottardo costi meno e renda di più, serva zone aperte allo sviluppo e consenta di meglio rifornire la Germania a distanza dall’Austria e dalle sue pressioni politiche e militari, proiettano la loro fiducia in quantità di scritti, progetti, relazioni, in innumerevoli contatti per convincere avversari e dubbiosi. A questo indefesso operare la Svizzera Italiana deve il trionfo del tracciato del Gottardo, cui finalmente anche l’Italia aderisce, vivente Cattaneo, il quale non vedrà l’accordo fra tutti i confinanti, concluso poco dopo (…).

Una sfida che interessa Cattaneo, come a testare la bontà dei suoi progetti e insieme delle sue visioni tecnico-economiche. Come già in Lombardia per le ferrovie, i combustibili, il Monte sete, l’agricoltura, anche in esilio Cattaneo promuove iniziative anticipatrici, perlopiù sfortunate. Per esse, o per cattivi investimenti del fratello, deve colmare anche gravose perdite. Il bisogno di fondi perciò può aver contribuito a creargli quella fama d’ingordo che Giovan Battista Pioda riporta in una infelice lettera al fratello Luigi dopo il noto diverbio col Cattaneo: in un rapporto all’autorità federale dell’ottobre 1865, il Consigliere di Stato Luigi Pioda diffidava dell’affidabilità d’un rappresentante d’una compagnia (sostenuta dal Cattaneo) che ambiva all’appalto dell’opera ferroviaria. Cattaneo, di parere opposto, affrontò il Pioda al Caffé Terreni (ora Olimpia) di Lugano, e lo tacciò di mendacio; l’altro ribatté che lui, come insegnante, era suo dipendente; Cattaneo diede lì per lì le dimissioni dalla cattedra e non se ne lasciò dissuadere nemmeno dall’amico Lavizzari. L’episodio cela forse un raffreddamento dei rapporti tra i capi radicali superstiti e il Cattaneo, di cui censuravano le relazioni con due deputati dell’opposizione liberalconservatrice, Polar e Lurati, ferventi gottardisti, e con il Consorzio che essi sostenevano per l’opera del Gottardo. La critica, in realtà, trascura che mai il Cattaneo, pur avendo per così dire ereditato dal Franscini la parte d’agitatore d’idee e ispiratore dei Radicali, era stato partitante (…). Anche qui par d’avvertire un parallelo col Franscini, amareggiato, negli ultimi anni di Consiglio federale, dal distacco dei suoi Radicali ticinesi e da certe loro decisioni poco liberali (…).

(3 – segue)

* Avvocato, già  presidente del Comitato
italosvizzero per la pubblicazione
delle opere di Carlo Cattaneo, presidente
dell’Associazione Carlo Cattaneo di Lugano

(da “Il Federalismo”, direttore responsabile Stefania Piazzo)

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Speciale 5 Giornate – Cattaneo, la differenza incompresa tra essere militanti e militonti

Prossimo Servizio

Biden, “Putin è un assassino”. Il presidente della Duma: Attacco ai russi

Ultime notizie su Cultura

TornaSu

Don't Miss