Sgarbi: farei volentieri l’assessore alla Cultura di Roma. Aprirei i monumenti chiusi

1 Giugno 2020
Lettura 1 min

Non farei mai il sindaco di Roma. L’assessore alla Cultura invece sì, è un ruolo che potrei accettare. Ha la responsabilità più alta di una città ma non quella materiale che riguarda la vita dei cittadini, come ad esempio per questioni come i rifiuti o la sanità. Non c’è condizione più bella e privilegiata di quella dell’assessore alla Cultura. Non me lo chiederanno mai, ma se accadesse accetterei”. Così il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire nell’ambito della rubrica DIREzione Roma.

Da assessore, ha poi aggiunto Sgarbi in un’altra parte dell’intervista “farei una catena di mostre in dialogo con Londra, Parigi e New York. O anche mostre di archeologia formidabili, con cose che non sono mai state viste. Il vero problema di Roma, poi, è quello di aprire i monumenti: penso alla basilica neopitagorica sotterranea che è chiusa. Ma ci sono una tale quantità di meraviglie sottratte”. 

Non c’è spazio per il contemporaneo a Roma. Non ne ha bisogno. Qualunque cosa si aggiunga in questa città non può migliorare ne integrare quello che c’era. Roma deve essere una specie di Expo permanente della sua storia: quanto più riesci a conservare e mantenere il suo passato tanto più questo diventa il suo presente”.

fonte Agenzia Dire

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Minneapolis, camion autocisterna si lancia sulla folla

Prossimo Servizio

L’avv. Gazzola: Mattarella, il senso dello Stato. Codogno? Il nostro altare della Patria e il nostro Milite Ignoto

Ultime notizie su Cultura

TornaSu

Don't Miss