di Roberto Gremmo – Il tenace autonomista toscano Alessandro Mazzarelli mi ricorda sempre che il suo maestro ideale don Milani gli diceva profetico che per salvaguardare una futura pace e fraternità mondiale erano necessari “mille San Marino”.
Ed ha ben ragione. Proprio la gestione dell’approvvigionamento dei vaccini conferma l’efficacia del modello millenario di una piccola comunità indipendente come quella del Titano che ha potuto operare per il bene pubblico in piena autonomia e libertà. Ma non è solo questo. Anche negli anni più bui e tormentati di lutti e di guerre, San Marino (come la Svizzera) ha saputo conservare la propria neutralità, senza scatenare gli appetiti imperialisti ma garantendo ai suoi cittadini una esistenza decente e senza vassallaggi.
Per di più, la gestione della cosa pubblica è davvero democratica ed esemplare e, ad esempio, non conosce cesarismi perché ai vertici dello Stato ci simo due capitani reggenti, in carica solo per sei mesi, e nessuno pensa ad un presidenzialismo decisionista come quello che in modo strisciante su sta attuando in Italia.
Formalmente ai margini dell’Unione europea, San Marino interpreta nei fatti l’idea del miglior europeismo, quello delle piccole patrie regionali. Certo, non mancano i difetti, e talvolta le peculiarità giuridiche e legislative sono state abilmente sfruttate dalla delinquenza organizzata per utilizzare l’extra territorialità e trarne vantaggio. Ma, con tutti i limiti, il modello della piccola enclave popolana regge e conserva tutto il suo valore. Anche noi speriamo in un mondo con tanti piccoli San Marino e li vogliamo in un’Europa unita e federale.