“Dopo i banchi a rotelle e il dibattito sì DaD – no DaD, gli studenti e le studentesse non solo hanno bisogno di tornare a scuola in presenza ma anche in sicurezza. Il ministero dell’istruzione assicura di aver investito milioni, ma i rappresentanti degli studenti conoscono bene i problemi delle scuole da anni”. Lo dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti che questa notte ha organizzato una protesta davanti alla sede del ministero dell’Istruzione a Roma in cui gli studenti hanno deposto delle macerie a simbolo della stato della scuola pubblica. “Dall’introduzione della didattica a distanza nel marzo 2020 – continua Gianmarco Silvano, responsabile dell’organizzazione dell’Uds – abbiamo assistito alla progressiva esplosione delle contraddizioni e delle problematiche strutturali che il sistema di scuola pubblica del nostro paese presenta ormai da decenni”.
“Viviamo una scuola sempre più esclusiva, spesso determinata dalle logiche meritocratiche e competitive del sistema capitalista in cui è immersa, in cui le studentesse e gli studenti non sono portati alla formazione di un pensiero critico ma alla mera acquisizione di sterili nozioni, con processi frontali e punitivi che non mirano ad una reale crescita dell’individuo. Ci hanno lasciato una scuola in macerie, distrutta dai processi di aziendalizzazione e sottofinanziata, ora la ricostruiamo noi”, spiega Silvano. “Sono necessari investimenti per la scuola pubblica – conclude Redolfi – in materia di trasporto pubblico, edilizia e diritto allo studio, ma non solo. E’ necessaria una riforma totale dell’istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società”.