Scuola, prima illudono i precari col concorso poi lo bloccano. E’ già si parla di ricorsi

4 Novembre 2020
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Scuole materne, elementari e medie in presenza in tutta Italia, con obbligo da venerdi’ della mascherina, tranne per chi ha meno di 6 anni. E questo è quanto stabilisce il nuovo Dpcm di Conte. Infatti nelle ‘zone rosse’ lezioni sono in presenza solo fino alla prima media. La scuola cambia ancora in base al nuovo dpcm in vigore dal 6 novembre e che prevede la didattica a distanza al 100% per tutte le superiori.

Ma ecco il vero caos. Vengono sospese le prove del tanto discusso concorso per i prof precari che hanno insegnato nella scuola per almeno tre anni: oggi le prove si sono svolte regolarmente ma con l’applicazione del dpcm i candidati che dovevano presentarsi riceveranno specifiche comunicazioni. Ad oggi, circa il 70% ha già svolto i test e il Ministero assicura che avvierà la correzione degli scritti ma c’è già chi ipotizza possibili ricorsi e allungamenti infiniti dei tempi di conclusione del concorso.

Le scuole intanto rimarranno con ogni probabilità chiuse nelle Regioni in cui da giorni i governatori hanno mandato tutti gli studenti in didattica a distanza: Campania, Puglia e, per le medie e le superiori, anche l’Umbria. In quest’ultima la Didattica a distanza anche alle medie viene confermata almeno fino al 14 novembre, per ordinanza della presidente della Regione. Il deputato della Lega Sasso chiede al governatore della Puglia Emiliano di “chiarire ai cittadini cosa ha intenzione di fare con le scuole”.

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris auspica dal canto suo che “‘alla luce dei contenuti del dpcm, il presidente della Regione Campania De Luca riveda la decisione assolutamente non condivisibile della chiusura degli asili e delle scuole elementari che in tutta Italia, addirittura nelle zone più tragicamente colpite, restano aperte”.

E suggerisce che “‘a Napoli si potrebbero utilizzare spazi all’aperto così come le aule delle scuole superiori che sono chiuse. Organizzando insieme si potrebbe garantire soprattutto ai più piccoli, per cui è molto difficile se non impossibile la didattica a distanza, la scuola in presenza”.

Il Dpcm – in vigore fino al prossimo 3 dicembre – prevede che nelle aree che dovessero essere caratterizzate da scenari di “elevata gravità e da un livello di rischio alto”, che saranno individuate con ordinanza del Ministro della Salute, per la scuola varranno le stesse misure previste a livello nazionale, ovvero didattica in presenza dalla materna alla terza media compresa, a distanza al 100% per i ragazzi delle superiori.

Prevede invece misure più restrittive per la scuola nelle aree – che saranno individuate sempre con ordinanza dal ministro della Salute – che dovessero essere caratterizzate da uno scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”, ovvero le zone rosse. In questo caso resteranno in presenza la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza. Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Per tutti le riunioni degli organi collegiali si potranno svolgere solo a distanza, come restano sospesi i viaggi di istruzione.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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