“Anche quest’anno il Ministero dell’Istruzione si ritrova alle prese con i noti e complessi problemi di organico, che non sono stati affrontati a tempo debito soprattutto a causa delle divergenti posizioni dei gruppi parlamentari. Non è proprio il caso di cantare vittoria. Anche perché non si è investito abbastanza per risolvere l’annoso problema delle classi pollaio che se, come dice il Ministro, costituiscono il 3% del totale è pur vero che al primo anno delle superiori raggiungono il 15% delle classi funzionanti e che specialmente nelle periferie delle aree metropolitane rischiano di non garantire un’offerta formativa equa e dignitosa”. Lo afferma in una nota Paolino Marotta, presidente di Andis (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici). “Si naviga al buio anche sull’uso della mascherina in classe: dirigenti scolastici e docenti sono rimasti senza fiato quando il Ministro ha annunciato in conferenza stampa che si potrà derogare all’uso della mascherina a condizione che gli alunni siano tutti vaccinati. Sappiamo che il Decreto Legge 111/2021 lo consentirebbe a condizione che sia previsto da protocolli o linee guida, di cui al momento non vi è traccia alcuna”. “Senza considerare che oltre 2 milioni e mezzo di alunni della primaria che, come si sa, hanno l’obbligo di indossare la mascherina non possono accedere alla vaccinazione perché inferiori ai 12 anni di età e, quindi, non potranno essere compresi tra i possibili fruitori di tale deroga. Siamo in attesa di capire come funzionerà il sistema dei test salivari, ma anche come si intende realizzare l’ampliamento delle scuole ”sentinella” che dovrebbe permettere di tracciare e monitorare l’andamento dei contagi nelle scuole. Le comunità scolastiche ancora una volta hanno la sensazione di navigare nella nebbia”.
Scuola, partenza al buio. Tanto per cambiare
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