Scuola, l’Ugl: Siamo al fallimento, occorre rivedere l’assetto del Dicastero e la protesta sia diretta

10 Maggio 2022
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Assistiamo sconcertati e profondamente stupiti da tanta ipocrisia, al gioco del rimpallo di responsabilità da parte di chi, nei ruoli primari del Dicastero dell’Istruzione, dovrebbe invece dare risposte concrete ai lavoratori della conoscenza, penalizzati ulteriormente da sconsiderati tagli sulle risorse per il futuro”.

Questa la dichiarazione del Segretario Nazione UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, nel prendere atto della gravissima condizione in cui versa l’istituzione.

L’UGL Scuola, ha provato in maniera costante ad interloquire con i vertici del Dicastero impattando in un colpevole silenzio che nulla produce se non il mantenimento di uno status quo e di incapacità a risolvere i problemi. Eppure, sono mesi che si attende – continua Cuzzupi – un cambio di passo atto a rendere efficiente e competitiva una scuola che ha dalla sua la forza di tanti lavoratori pronti a dare il massimo. Quel che appare non è la volontà di rendere l’istituzione competitiva e all’avanguardia, ma di trascinare in eterno le anomalie che stanno distruggendo l’itera architettura”.

La lista delle cose che non funzionano è infinita. Docenti e ATA mortificati da tagli sugli organici e mancati rinnovi contrattuali, discenti di tutti i gradi dell’istruzione penalizzati da un numero elevato di alunni per classe, scuole lasciate senza presidi di sicurezza e senza strumentazioni tecnologiche adeguate agli standard europei, famiglie in apprensione e approssimazione nel valutare le situazioni.

Nelle nostre Sedi – informa il Segretario Nazionale – riceviamo centinaia di segnalazioni di candidati ai concorsi, bocciati su quesiti errati. Un elemento che evidenzia come questi ultimi siano stati impostati in modo approssimativo e senza controllo. Circostanze che palesano un sistema gestito senza le opportune competenze. Un fatto gravissimo a cui occorre porre rimedio e che pone l’intero Dicastero sotto una luce deleteria e persino ridicola”.

Non esistono, secondo l’UGL Scuola, soluzioni tampone: “Appare chiaro che bisogna rivedere l’assetto generale di un Ministero che ha palesemente fallito il proprio mandato lasciando inevase tutte le aspettative dei cittadini e dei lavoratori del più grande ed importante comparto del pubblico impiego. Un dato di fatto – afferma il responsabile dell’UGL Scuola – dal quale non si può prescindere se si vuole rimettere in sesto un apparato fondamentale per il futuro del Paese. Per questo motivo, per la gravità della situazione, ci appelliamo a tutte le forze politiche, a tutti quelli che sono disponibili a cambiare radicalmente e concretamente l’Istituzione scolastica, affinché il problema sia affrontato in Parlamento attraverso un confronto con tutte le forze sociali disponibili senza limitazioni artefatte e di comodo”.

Lo stesso Segretario si esprime sullo sciopero indetto per il 30 di maggio: “Lo sciopero è un’azione comprensibile ma, nei termini posti, limitata. Occorre invece che le forze sindacali assumano su di sé la responsabilità degli eventi e, attraverso azioni mirate manifestino in maniera pubblica e chiara nelle stanze e nei corridoi del Dicastero il proprio disappunto. Su questo l’UGL è presente. Non basta lasciare ai lavoratori la protesta, è il momento in cui il Sindacato deve dimostrare di esser vivo e presente. Lo si deve ai docenti, ai precari, a tutti i lavoratori della scuola che dedicano la propria vita ad un’istituzione che troppo spesso, e per assurda comodità, li ignora”.

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