Scuola e covid, non è cambiato niente. Di certo solo i soldi buttati per i banchi a rotelle

23 Agosto 2021
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 “Manca ormai una settimana all’avvio nel nuovo anno scolastico, 2021/22, ma la confusione e le incertezze su come avverra’ la ripresa regnano sovrane sia tra i politici sia tra gli amministratori. Sara’ l’attivita’ didattica a riprendere il 13 mentre l’intera organizzazione scuola, quella che permettera’ il ritorno alla didattica dei ragazzi anche se ancora non abbiamo certezze in quale modo, inizia il 1 settembre e in alcuni casi anche oggi con gli esami per il recupero dei debiti scolastici”. Lo dice all’ANSA Mario Rusconi, presidente dell’ANP-Roma, che aggiunge: “Sul Green pass non vi e’ una direttiva adeguata per le scuole”. 

“La politica sembra non conoscere, o peggio far finta di non conoscere, la scuola al suo interno, come sia organizzata e come funzioni, qual e’ il lavoro che il personale tutto (presidi, docenti e ATA) svolga quotidianamente per consentire alle nostre studentesse e ai nostri studenti di frequentare la scuola”, continua Rusconi, che aggiunge: “Sul green pass ancora non vi e’ una direttiva adeguata alle scuole per le quali e’ impensabile il controllo quotidiano del GP all’ingresso dei docenti, sarebbe sufficiente che la Regione comunicasse i dati del personale che non ha il GP, previo invio dei nominativo da parte delle scuole”.

Per Cristina Costarelli, presidente Anp-Lazio: “Anche se nella nostra regione il numero dei vaccinati sembra essere alto, per cui l’indice dei green pass dovrebbe essere elevato, questo stato di poca chiarezza sui comportamenti da tenere crea certamente confusione tra il personale, le famiglie e tra gli stessi ragazzi. Ad esempio il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine in classe e’ un ulteriore problema. Da un lato l’obbligo di indossare le mascherine fino a 6/8 ore, dall’altro la preoccupazione per la diffusione dei contagi dal momento che nella maggior parte dei casi il distanziamento non sara’ possibile per la nota carenza di spazi rispetto al quale chi di competenza, Enti Locali, non e’ intervenuto. Restiamo anche in attesa di notizie sullo scaglionamento degli orari d’ingresso, dopo aver rappresentato le criticita’ che essi comportano al prefetto di Roma, e sollecitando l’adeguamento dei trasporti pubblici”. Ai due colleghi presidi fa eco Valeria Sentili che dirige l’I.C. Francesca Morvillo di Roma: “Sono state stanziate somme per introdurre nelle classi i depuratori d’aria. A quindici giorni dall’arrivo in classe degli studenti non abbiamo ricevuto dagli enti locali un piano per l’adattamento delle infrastrutture, la pianificazione dei costi di manutenzione e pianificazione, la calendarizzazione della messa in opera, eventuali adeguamenti agli impianti elettrici e delle potenze energetiche impiegate. Insomma non e’ stato fatto assolutamente cio’ che in altri contesti si definisce studio di fattibilita’, tenendo presente che ogni scuola in Italia e’ diversa dalle altre per strutture e infrastrutture”. Conclude Rusconi: “Gli studenti e le famiglie italiane, oltre che la scuola stessa, oggi hanno bisogno di una visione strategica che possa proiettare e indirizzare verso il futuro le generazioni che formiamo proprio a scuola, guardando oltre l’emergenza sanitaria. E’ proprio questo cio’ che oggi si aspetta il mondo della scuola, nel suo complesso, dalla politica e dagli amministratori”.

“Serve l’obbligo vaccinale per gli operatori scolastici”. Così il presidente dell’Associazione nazionale Presidi, Antonello Giannelli, ai microfoni de ‘L’Italia s’è Desta’, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano. Giannelli ha commentato le ultime parole del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sulla sospensione per i professori e gli operatori scolastici senza Green Pass. “Il ministro ha ribadito quello che dice il Decreto Legge. È chiaro che la legge si rispetta. La diatriba che vede noi da una parte e i sindacati dall’altra riguarda il rimborso dei tamponi per chi non è vaccinato. Secondo gli ultimi dati di Figliuolo sembrerebbe che il 13% del personale, quindi non solo docenti, non si sarebbe vaccinato”. Il presidente di Anp ha quindi sottolineato che “Gli operatori scolastici andrebbero tutti vaccinati. Ero stato più morbido in passato ma ora credo che serva l’obbligo vaccinale per questa categoria. 170mila operatori scolastici non ancora vaccinati sono troppi. Bisogna valutare l’obbligo ma è una cosa che bisogna fare subito. La maggior parte delle persone non vaccinate hanno dubbi e paura. Non si parla solo di no vax. Indubbiamente è mancato, e continua a mancare, una campagna di informazione fatta come si deve. Si sarebbe dovuta fare soprattutto negli ultimi mesi. Questo lo ritengo un deficit piuttosto serio, costava meno di tanti altri interventi”. 

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