Oggi, – si legge sul sito contro l’islamofobia, lalucenews.it – durante la celebrazione della prima preghiera del venerdì da quando il governo turco ha deciso di ripristinare le funzioni di culto ad Aya Sofia, il khatib (colui che fa il sermone) impugnava una spada che sembra essere la prestigiosa spada del Sultano Mehmet II autore della conquista di Costantinopoli nel 1453.
Il presidente turco Erdogan, nelle ultime settimane ha ripetuto come un mantra che “Santa Sofia e’ nostra e non accettiamo che ci si dica cosa farne”.
Diventata moschea in seguito alla conquista di Costantinopoli da parte delle truppe ottomane nel 1453, la basilica era stata convertita in museo tra il 1934 e il 1935 per volere del padre della repubblica turca, Mustafa Kemal Ataturk. La decisione di Erdogan ha annullato parte dell’eredita’ secolare di Ataturk, che voleva Hagia Sophia come museo per “offrirlo all’umanità”.