Renato Zero: Andare al ristorante alle 13 è meno pericoloso che andarci alle 20?

30 Ottobre 2020
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“Io mi pongo un quesito: ‘Andare al ristorante alle 13 e’ meno pericoloso di andarci alle 20?’. Io ho tanti amici ristoratori e la forza della maggior parte di loro e’ la sera, a pranzo non ci va nessuno anche perche’ molte persone sono in smart working e sono solite consumare un pasto fugace. La funzione del ristorante e’ per lo piu’ serale, quindi se invece di far chiudere i ristoranti alle 18 avessero permesso ai ristoratori di usufruire della cena molti di questi non si sarebbero ne’ lamentati e ne’ avrebbero chiuso i battenti. Questa differenza di orario me la dovra’ spiegare qualcuno”.

Cosi’ Renato Zero ha parlato alla Dire in merito alla chiusura dei ristoranti alle 18, disposta dall’ultimo Dpcm. L’artista e’ intervenuto sulla questione durante la presentazione in streaming di ‘Zerosettanta – Volume Due’, disponibile da oggi. L’album fa parte di una trilogia, iniziata con il primo capitolo, uscito il 30 settembre (giorno del settantesimo compleanno dell’artista) e si concludera’ il 30 novembre con il Volume Tre.

 A chi gli chiede delle proteste contro il Dpcm che stanno animando molte piazze italiane, Zero risponde: “In ogni mio passaggio c’e’ la protesta, perfino ne ‘Il Cielo’ quando canto ‘gli spermatozoi l’unica forza tutto cio’ che hai, ma che uomo sei se non hai il cielo’. Questo passo raccoglie questa paura che il cielo sia meno importante della nostra fisicita’, dei pochi metri quadrati che ci circondano. Il cielo e’ l’espressione massima della fede, della speranza e della nostra piccolezza di fronte alla bellezza di questo infinito. Anche la superbia e questi ‘agenti patogeni’ dovrebbero confrontarsi con lo spazio e con l’opportunita’ di far cantare l’anima ogni tanto”.

Tra cinema, teatri e ristoranti chiusi e proteste, il Covid sta mettendo a dura prova i rapporti umani. Ma Zero non ci rinuncia, con le dovute misure di sicurezza. “Io scendo volentieri in strada, con le mie mascherine, per incontrare la gente. Ho bisogno del saluto e di non tralasciare i miei amici, prendendo ovviamente tutte le precauzioni del caso. Il terrorismo a me non piace e non voglio esserne vittima”, ha detto il cantante romano, che ha concluso: “Consiglierei a tutti di mantenere molto saldi questi rapporti con il mondo esterno e di fare il possibile per non passare dalla tazzina di caffe’ al Tavor perche’ quello lo trovo molto pericoloso ed e’ una cosa che dobbiamo scongiurare”. 

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