Pan de Mej e la mala

11 Aprile 2021
Lettura 1 min

di Marcus Dardi – Le canzoni della mala sono un filone della canzone popolare milanese.

Questo genere ebbe successo grazie al lavoro di Ornella Vanoni che cantò una serie di canzoni ideate da Giorgio Strehler che parlavano appunto della mala milanese.

Altri interpreti del genere furono: i Gufi, Nanni Svampa, Dario Fo, Enzo Jannacci.

In realtà il successo del genere fu dovuto ad una comunicazione efficace di Strehler che fece credere a tutti che queste canzoni erano ricavate da antichi manoscritti mentre invece furono scritte di proposito.

In questa operazione Strehler si fece aiutare dal compositore Fiorenzo Carpi, che firmò, insieme a lui, alcune delle canzoni più celebri (Ma Mi, Le Mantellate).

Le “Canzoni della mala” in realtà non sono molte.

Per quanto riguarda la ricerca sul canto popolare antico e più reale sciegliamo questa canzone dialettale: “e con la cica in boca”.

E con la cica in boca

E con la cica in boca e la roda del pan de mej. Ecco una di quelle canzoni che danno un immagine di una donna che, con la sigaretta in bocca e, sottobraccio, una pagnotta di pane di miglio, che era un pane povero, camminava per la città. E quindi dava appunto questa immagine di personaggio un po’ appartenente alla malavita.

Il Pan de Mej

Dolce tipico della cucina milanese di origine contadina e popolare, il Pan de Mej: panigada o pan dei poveri.

Il termine Mej in meneghino significa miglio. Il miglio veniva usato in antichità per la mancanza di farina. A partire dal 1700 il miglio è stato sostituito dal mais. Oggi viene servito il 23 aprile nel giorno di San Giorgio.

Oggi è più simile ad un biscotto che alla ricetta originale.

Uniamoci allora un buon vino.

LA VESPOLINA

La Vespolina o Ughetta (vitis vinifera circumpadana) è un vitigno a bacca rossa che giunge a piena maturazione verso la prima metà di ottobre. Sull’origine del suo nome esistono molte versioni, tra le quali quella che lo attribuisce al fatto che l’uva è molto dolce e attrae le vespe.

Viene coltivato da prima del 1700 nell’alto Piemonte e nell’Oltrepò pavese.

E’ il DOCG del Gattinara e del Ghemme. Nell’oltrepò è il vitigno del DOC Oltrepò Pavese, Buttafuoco, Casteggio, Sngue di Giuda.

Il vino che se ne ottiene è caratterizzato da colore rubino brillante di media saturazione, aromi spiccati di fiori rossi, spezie e frutti di bosco, buona alcolicità, tannini pronunciati di media finezza, discreta tensione acida.

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