Lettera dell’assessore all’Istruzione Giorgi (La Spezia) a Ministro Azzolina: Vi siete dimenticati il mondo delle persone normali

30 Agosto 2020
Lettura 4 min

Riceviamo dall’assessore all’Istruzione del Comune di La Spezia, Giulia Giorgi e pubblichiamo

Gentile Ministro Azzolina,
chi le scrive è un’amministratrice locale della Spezia, una giovane
Assessore comunale, che ha la “colpa”, per come la intende lei, di essersi candidata a rappresentare i cittadini del proprio territorio al Consiglio regionale della Liguria.
In particolare, le scrivo con l’esperienza di titolale dell’Assessorato alla pubblica istruzione del mio Comune, in una città che a detta sua dovrebbe conoscere bene, perché qui lei ha iniziato ad insegnare.
Alla Spezia, in questi anni, ci siamo impegnati per garantire, come ente locale in stretta sinergia con le dirigenze scolastiche, con tutto il personale, che il servizio dato alle scuole nel nostro territorio fosse sempre una priorità, risolvendo problemi, individuando soluzioni concrete e fattibili,
intervenendo in modo reale e tempestivo per fare in modo che le ragazze ed i ragazzi potessero avere tutti gli strumenti e tutte le opportunità, nelle classi di ogni ordine e grado.

Sostegni alle famiglie, prestito di libri, gestione delle mense, progetti speciali, politiche di inclusione, programmi per le disabilità e via di questo passo. Forse non lo ricorda, sono gli enti locali e le direzioni scolastiche che mantengono viva la scuola in Italia, sono i Sindaci ed i Presidenti di Provincia, i Presidenti delle Regioni, con i Dirigenti degli Uffici scolastici e degli Istituti, ma soprattutto le famiglie e gli stessi allievi, a mettere in pratica quello che serve per fare in modo che si possa frequentare
una scuola.

Le nuove aule, le infrastrutture, le modifiche tecniche, gli investimenti sulle opere e spesso anche sulle persone, i progetti di adeguamento, le dotazioni e persino la gestione di pratiche elementari indispensabili come preparare un pasto, per fare un esempio, le facciamo noi che siamo in prima linea, ogni giorno, sul territorio a contatto con i problemi che è nostro dovere risolvere.

L’assessore Giulia Giorgi


Da Lei, dal Governo, ci si aspettava solo regole chiare e tempestive, indicazioni precise e forse, se non era chiedere troppo, anche quegli strumenti di supporto che vengono sempre promessi ed elencati e che poi, nel concreto, non ci sono mai. Basta vivere un giorno in un assessorato alla
pubblica istruzione di qualunque Comune italiano per rendersene conto. Avete invece perso mesi a discutere a vuoto ragionando su progetti assurdi e non fattibili, mentre negli istituti e negli enti locali si trovavano già delle soluzioni operative, a volte spostando semplicemente i banchi e creando nuovi spazi e nuove aule. Alto che banchi a rotelle.

Siete arrivati, colpevolmente, a dare delle indicazioni generiche all’ultimo minuto, obbligando i Comuni, le Province e le singole strutture scolastiche a corse contro il tempo per garantire che alla data del 14 settembre sia tutto pronto. Qualcuno non ce la farà, è inevitabile, perché nel mondo reale, in quello dove gli assessori sono magari a spostare i banchi con gli insegnanti ed il personale delle scuole, sono tutti i giorni in ufficio a cercare una soluzione tecnica per creare una nuova classe al posto di un corridoio, non ce le abbiamo le bacchette magiche e non tutti riusciranno a colmare
il vostro ritardo con il loro impegno. Magari anche per trovare una soluzione vera, concreta e fattibile per gli alunni diversamente abili per i quali non avete garantito la giusta attenzioni.

In tutti questi mesi avete poi dimenticato di pensare all’insieme della scuola, ai problemi delle famiglie. Forse non è una realtà che conoscete, forse siete abituati ad avere chi vi porta i figli a scuola, magari con le auto di servizio, ma nel mondo reale i ragazzi si muovono con i mezzi pubblici.
In una città come La Spezia, una come tante, che lei dovrebbe conoscere a quanto ha detto, le linee degli autobus sono sempre le stesse, tratte condivise tra pendolari e studenti, di scuole diverse, di età diverse. Ed è così in tutta Italia, nel Paese in cui la gente normale manda i figli a scuola con i
“mezzi”.

Vi siete dimenticati di questo mondo per persone normali, di “non privilegiati”, avete trascurato realtà fondamentali come il trasporto pubblico, parlando di distanziamento in classe, mascherine e sensori, di regole anti-contagio dentro le scuole non pensando che questi stessi
studenti iniziano la loro giornata scolastica già ad una fermata, a bordo di un bus e generalmente così la finiscono. In quel caso, in quelle situazioni, le regole che si applicano a scuola, a distanza di pochi minuti, non esistono più.

Ancora una volta il problema sarà scaricato sulle famiglie, sugli enti locali e sulla comunità. Insomma, Avete fatto tanto fumo, tanta propaganda, tanta immagine, ma di concreto, di reale, di veritiero non c’è nulla.
Non avete fatto niente di definitivo per garantire il lavoro di migliaia di insegnanti precari che, da anni, già lavorano nelle scuole, non avete stabilizzato i circa 20.000 insegnanti di sostegno che ci servono per non lasciare indietro i bimbi disabili, siete partiti dal concetto che non è possibile collaborare con le scuole pubbliche-paritarie per trovare le 10.000 aule mancanti che i dirigenti chiedono e non avete garantito risposte chiare ai cittadini, alle famiglie, agli studenti che oggi, a due settimane dall’inizio delle lezioni non hanno idea di quali siano le soluzioni, le regole e le linee guida da seguire in tutto l’ambito scolastico, partendo dal momento in cui si esce di casa per andare a scuola.

Oggi poi Lei si lamenta per il fatto che amministratori locali come me le evidenziano queste cose. Anzi secondo lei stiamo facendo mera campagna elettorale. Questo dimostra solo quanto siete distanti dal mondo reale, dalle famiglie e dai cittadini. Gli amministratori come me, in tutti i comuni
d’Italia, ogni giorno sono contattati per strada, al telefono, in municipio e persino a casa, dalle persone che ci chiedono notizie, chiarimenti e risposte, anche pratiche, per colmare i vostri ritardi e le vostre lacune.

E non lo fanno perché votano me o il mio partito, non lo fanno per motivi
elettorali o di propaganda, lo fanno, alla Spezia così come in tanti altri luoghi in Italia, perché noi siamo i loro amministratori, perché siamo sul territorio, perché sanno che dobbiamo dare risposte e trovare soluzioni, specialmente quando il Governo ed il suo Ministro giocano con i banchi a rotelle o con le procedure anti contagio valide solo a macchia di leopardo.

La gente comune vuole soluzione ed è in grado di capire se si tratta di fuffa elettorale, di propaganda, o dell’impegno concreto di chi è chiamato a rappresentarli.

La saluto cara Ministro, augurando che prima o poi torni a quel mondo reale, in quelle scuole dove dice di aver insegnato, alla vita di tutti i giorni, torni tra le famiglie e tra i ragazzi, magari salga pure su di un autobus o venga a parlare con un assessore, un dirigente o un operatore scolastico, almeno per capire, perché c’è sempre da imparare, anche se si è un ministro, come funziona il Paese che vorreste governare.

Giulia Giorgi, assessore all’Istruzione Comune di La Spezia

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Direttrice: Stefania Piazzo
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