La “Signora Cecioni” che ha cambiato con ironia tv e teatro

9 Agosto 2020
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di Giuseppe Rinaldi* – Franca Valeri è deceduta oggi. Solo pochi giorni fa le avevamo fatto gli auguri, in occasione dei suoi 100 anni. E’ morta alle 7,42 circondata dall’affetto dei suoi cari. Ci mancherà il suo volto e la sua ironia. Ricordiamola attraverso la sua storia.

Franca, nasce in una famiglia borghese, da Luigi Norsa e Cecilia Valagotti, il padre è ebreo. Già le leggi razziali del ’38 avevano reso grama la vita della famiglia, ma il peggio venne dopo l’8 settembre quando il padre e il fratello furono costretti a cercare rifugio in Svizzera. Franca, rimasta a Milano con la madre, sopravvive alle deportazioni grazie ad un impiegato dell’anagrafe. Questi, le rilascia una carta d’identità falsa, che la trasforma nella figlia illegittima di Cecilia Pernetta di Pavia.

Il debutto in teatro risale al 1947 nei panni di Lea Lebowitz, una ebrea innamorata del rabbino. Col nome d’arte di Franca Valeri entra, quindi, a fare parte della compagnia del Teatro dei Gobbi, cui fanno partecipano anche gli attori Alberto Bonucci (più tardi sostituito da Luciano SalceVittorio Caprioli che sposerà in seguito.

Negli anni ’50 è protagonista di tanti film a sfondo umoristico, ne ricordiamo uno per tutti, di Dino Risi del 1959 “Il Vedovo” con Alberto Sordi, il personaggio sarà poi oggetto di una rivisitazione piuttosto recente a cura di Massimo Venier, interpretato da Luciana Littizzetto con Fabio De Luigi,dal titolo “Aspirante vedovo”.

Ma sarà la televisione negli anni ‘60 a darle il grande successo, grazie alle apparizioni alle trasmissioni di Antonello Falqui “Studio Uno” e “Sabato Sera” rispettivamente del 1966 e ’67, con la caratterizzazione della “Signora Cecioni”. Molti la ricordano anche come “Signorina Snob” e la manicure “Cesira” o per ultimo ma non d’importanza come la triste interprete di “Nel segno di Venere” di Dino Risi; qui impersona Cesira, sempre alla disperata ricerca di un amore ma perennemente messa in ombra dalla più provocante cugina Agnese interpretata da Sofia Loren.

Finché ha potuto ha calcato le scene poi, a seguito di una caduta che aveva comportato la frattura di più costole, è stata costretta a ritirarsi. L’attrice non si muoveva più liberamente, lucidissima nonostante l’età viveva in serenità con i suoi cani e gatti.

Giuseppe Rinaldi*, lettore de la nuova padania

Nato in Piemonte cresciuto in Sicilia: Siracusa, Adrano, Giardini Naxos. Cavaliere della repubblica, pensionato, 46 anni di servizio presso l’Agenzia delle Entrate già Uffici Imposte Dirette. Ha scritto per Tribuna del Mezzogiorno; Gazzetta del Sud;
Il secolo d’Italia; La Padania e qualche testata locale.

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