di Marcus Dardi – Molte volte i milanesi d’adozione o coloro che nati a Milano hanno genitori di altre origini sono più milanesi dei veri autoctoni.
Italo Corrias detto El Barberin, figlio di un sardo e di una pugliese, nel 1932 scrisse una delle canzoni milanesi più famose: La Balilla.
La sua versione però è meno conosciuta rispetto alle successive versioni de I Gufi, Jannacci, Gaber e di Nanni Svampa.
La canzone racconta la storia di un commerciante arricchito che si è comperato una Balilla, l’automobile prestigiosa carissima per quei tempi. Poiché la massa della popolazione versava ancora in situazione di grave povertà, la canzone narra che per dispetto, per invidia o per fame, gli amici del commerciante gli hanno mangiato pezzo per pezzo tutta l’autovettura.
La Balilla è una storica auto della FIAT (Fabbrica Italiana automobili Torino).
Venne presentata per la prima volta il 12 aprile del 1932 al salone dell’automobile di Torino.
Fu la prima vera utilitaria italiana.
Tra il 1932 e il 1937 ne furono costruite circa 115.000.
Costava, ai tempi, 18.800 lire: un contadino guadagnava 90 lire al mese, un operaio 200/260, un impiegato 350, un generale o un grande accademico o un dirigente ne guadagnavano 1000. Involontariamente ecco spiegato anche il perché si cantava anche “se potessi avere, 1000 lire al mese”
Video – la Balilla