Giornalisti e storici toppano la data della peste di Atene. Il Presidente Fondazione Paestum su FB: per favore, rispettare la storia, i secoli non sono noccioline!

3 Aprile 2020
Lettura 1 min

di Cassandra – Le date? La storia? O te le ricordi o meglio tacere.
Emanuele Greco, presidente della Fondazione Paestum, prestigioso centro di ricerca che ha come epicentro culturale lo splendido omonimo sito archeologico, e che seguo appassionatamente sperando di tornarvi al più presto, ha sentito la necessità di fare un chiarimento temporale sulla peste di Atene. E non solo. In un lungo post su facebook sulla pagina della Fondazione, infatti si legge:

La peste di Atene
Consultare la storia in questi tempi difficili è d’obbligo oltre che essere umanamente comprensibile.
Tuttavia, non per pedanteria, per favore, rispettate la storia! Si va da Scalfari che mette Platone, Aristotele e Alessandro Magno nel III secolo a E. Franceschini (il giornalista di Repubblica) che mette Pericle nel IV secolo. Oggi (2/04/2020, ndr) nell’intervista a G. Zanchini (Radio anch’io) il bravo F. Cardini (studioso molto serio del Medioevo) ha messo la peste di Atene (tanto di moda da essere sconosciuta) nel VI secolo. Direte voi secolo più secolo meno…ma sono secoli non noccioline! La peste ateniese (forse un tifo petecchiale) descritta da Tucidide, che ne fu colpito, condusse alla morte Pericle, nel 429 a.C., che non è né il VI né il IV secolo, ma il V secolo prima di Cristo! Che direste voi se mettessi i Medici e Michelangelo nel XIII secolo?
Emanuele Greco

Vogliono rimandare a settembre il recupero delle materie che gli studenti a casa non hanno avuto modo di sanare entro la fine dell’anno scolastico. Aprano le aule anche alla classe dirigente del Paese che fa acqua anche in storia.

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