Due idee per le future amministrazioni comunali: medicina del territorio e “dopo scuola”

10 Maggio 2021
Lettura 1 min

di Sergio Bianchini – Mi sono spesso chiesto cosa spinga le persone a candidarsi per fare il sindaco di un comune, specialmente in comuni medio piccoli. La risposta ancora non l’ho trovata, viste le infinite rogne da affrontare e le scarsissime soddisfazioni morali ed economiche ottenibili. Sto parlando ovviamente delle persone oneste e non di chi mira a quella carica per favorire qualcuno o contrastare qualcun altro.

Adesso, complice la pandemia, ho elaborato io due idee per le quali candidarsi a sindaco per 5 anni potrebbe essere appagante e meritorio.

La prima è la realizzazione dello SPAZIO MEDICO COMUNALE.

Penso ad un comune che convochi tutti i medici di famiglia del suo territorio e proponga loro di assegnare gratuitamente uno spazio comunale in cui allestire il proprio studio professionale.

Avere uno spazio simile sarebbe utile per i medici, per i pazienti e consentirebbe all’amministrazione comunale di avere uno strettissimo contatto con la situazione sanitaria del comune, i suoi problemi, le sue esigenze.

Cento anni fa i comuni inventarono le farmacie comunali con cui entrarono direttamente nel circuito della salute.

Non si tratta adesso di cambiare nulla nella figura professionale del medico di famiglia, solo creare un supporto comunale tecnico e amministrativo concentrato intorno alla funzione medica favorendo anche una azione collegiale dei medici sul territorio con maggiore agilità nel percepire e risolvere le carenze temporanee o le emergenze.

La seconda idea è lo SPAZIO GENITORI FIGLI

Sarebbe uno spazio gestito da un comitato genitori comunale formato dai genitori eletti annualmente nelle scuole del comune con la supervisione del sindaco e del parroco o loro delegati.

In questo spazio si dovrebbero tenere attività di supporto alla famiglia nella gestione dei figli al di fuori del tempo scuola sia gratuite che a pagamento. Ad esempio l’intrattenimento dei figli oltre il tempo scuola per genitori che lavorano, assistenza temporanea per esigenze improvvise, assistenza serale per consentire ai genitori qualche breve “vacanza serale”.

Uno spazio del genere diventerebbe anche un luogo di interscambio tra i genitori a mio parere indispensabile per un confronto semplice e rapido su tutte le vicende familiari. Sarebbe anche una fonte di nuove idee.

La supervisione del sindaco e del parroco consentirebbe sia un controllo che un sostegno autorevolissimo impedendo derive negative.

Le decisioni sia di tipo organizzativo che culturale dello spazio a mio parere dovrebbero avvenire con maggioranze “bulgare” per evitare la spaccatura classica e temibile tra le due consuete ideologie. Spaccatura assolutamente negativa nella gestione delle vicende educative ed organizzative dei giovani.

Se un’idea non soddisfa la grande maggioranza va abbandonata, se la soddisfa va attuata.

Gli spazi ai comuni oggi non mancano visto il calo delle nascite e quindi la generalmente sovrabbondante disponibilità di aule scolastiche. Ma non sarebbe difficile , anche senza questa risorsa trovare spazi adeguati come se ne trovano per altre innumerevoli attività sociali anche meno importanti.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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