De Micheli: scuole aperte sabato e domenica non è un tabù

27 Novembre 2020
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“Le scuole vanno riaperte quando ci sono le condizioni per riaprirle. Vediamo a che punto stanno, il 9 dicembre, i contagi”. Replica così al fronte del no delle Regioni in un’intervista a la Repubblica, la ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli.

“Nessuno mi ha portato uno studio che dimostri che i trasporti sono la principale ragione della crescita della curva. Ho sentito troppi scienziati parlare a braccio, in questo periodo. Poiche’ la politica, pero’, non si muove solo per scienza esatta, ma anche per rassicurare i cittadini, vi dico che le Regioni hanno messo a disposizione quasi 10 mila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo. Sono pronti a scendere in strada, alcune citta’ hanno gia’ codificato le corse in piu’ da fare”. Con questi nuovi autobus garantirete il distanziamento sui mezzi pubblici? “No – taglia corto il ministro – Con 24 milioni di persone a bordo di mezzi dimezzati non sara’ possibile”.

Ma De Micheli avanza anche l’idea di distanziare gli ingressi nell’arco della giornata e allungare il servizio nel weekend. “Certo, siamo in emergenza e credo sia necessario fare lezioni in presenza anche il sabato”. Quindi il ministro non esclude la domenica. “Sono decisioni che vanno condivise con tutto il governo, ma, dicevamo, siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù. Ce lo chiedono diverse Regioni. Anche gli orari delle attività produttive dovranno essere cambiati, cadenzati”.

E poi prosegue: “Siamo tornati alla capienza del 50% e dobbiamo restarci almeno fino all’estate. Oggi per garantire lo stesso servizio in una città come Milano servirebbe far uscire dall’autorimessa, dalle 7 alle 9, altri 500 mezzi pubblici. Impossibile, dovremmo togliere dalle strade le automobili. A Milano possiamo aggiungere ottanta pullman, non di più. Lo stesso ci dicono le simulazioni su Roma, Napoli. Quasi tutte le città metropolitane non sono nelle condizioni di ospitare numeri così alti di nuovi mezzi pubblici”.

Quindi, per un trasporto a prova di contagio serve “lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite da scuola”, anche perché gli attuali ingressi sfalsati dalle 8 alle 9 sono “largamente insufficienti. Tra le 7 e le 9 di ogni mattina la metropolitana e gli autobus sono pieni, per poi viaggiare semivuoti dopo le 9,15. Dobbiamo spalmare l’entrata e l’uscita degli studenti sulle prime dodici ore della giornata, dalle 8 alle 20”. 

Photo by JESHOOTS.COM

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