“Meno tempo scuola a CREMONA, l’Ufficio scolastico territoriale cancella 30 maestri della primaria ad organici inalterati”. Lo denuncia l’Anief in una nota. “L’anno scolastico non è ancora terminato e già è a rischio il prossimo che inizierà a settembre: accade a CREMONA, dove diversi istituti della scuola primaria sono stati privati di una fetta importante dei loro docenti. L’ex provveditore agli Studi ha infatti tagliato, senza preavviso e con una interpretazione originale della normativa, ben 30 posti in organico di diritto per dirottarli nella secondaria. Ciò è accaduto nonostante l’autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale della conferma dell’organico dell’anno precedente”.
“Del tutto inaccettabile – spiega Biagio Caruso, presidente provinciale Anief CREMONA – è anche la modalità per nulla trasparente con cui tutto è stato orchestrato, dal momento che il decreto riportante l’organico provinciale relativo al personale docente è stato emanato solo lo scorso 6 maggio, a più di quindici giorni dalla comunicazione dei perdenti posto e solo dopo la sollecitazione del giorno prima da parte del nostro sindacato, in occasione dell’informativa sindacale relativa all’organico di diritto del personale Ata. Durante tale incontro, dal momento che non avevo ricevuto l’invito formale per l’avvenuta informativa sull’organico di diritto del personale docente, accolte le perplessità di molti insegnanti, ho aperto un inciso chiedendo lumi in merito alle scelte operate per la scuola primaria; la dirigente dell’amministrazione ha ammesso i tagli, ma si è detta certa di non agire “contra legem”, precisando di avere avuto autorizzazione dal direttore Regionale. E ha anche dichiarato di aver riposizionato i posti di scuola primaria sull’organico di scuola secondaria di secondo grado”.
Il presidente provinciale Anief ha insistito affinché quantomeno fosse pubblicato l’organico, così che le istituzioni scolastiche, le rappresentanze sindacali, i lavoratori della scuola potessero comprendere meglio la situazione in atto. “È inutile sottolineare – continua Caruso – che l’emanazione di tale decreto sarebbe stata necessaria ben prima, all’atto della scelta obbligata delle scuole da inserire nell’istanza di trasferimento, compiuta dai docenti perdenti posto, già provati dalla fulminea deportazione e anche costretti a una scelta ad occhi bendati”. Con questa decisione – commenta ancora il sindacalista Anief – in tutti gli istituti comprensivi del cremonese, funzionanti a 30 ore, si sono in tal modo generati perdenti posto, per un calo totale di 26 posti in scuole con classi invariate e di ulteriori 8 posti che paiono eccessivi rispetto al numero di classi perse e che si evincono dopo un’attenta analisi dei dati. Inoltre, i 34 posti persi dalla scuola Primaria sono stati reindirizzati ad altro grado di istruzione senza che fossero tenuti in alcun conto i Piani dell’offerta formativa condotti nelle scuole, la scelta operata dai genitori all’atto dell’iscrizione, la storia e le esigenze del territorio, senza che i dirigenti scolastici della provincia fossero in alcun modo convocati dall’Ufficio scolastico per chiarimenti in merito”.