Cattolici in piazza in Francia contro il divieto di andare a messa

15 Novembre 2020
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 I cattolici hanno tenuto manifestazioni sparse in tutta la Francia per chiedere alle autorità di allentare le misure restrittive per consentire i servizi religiosi, brandendo striscioni con le scritte “Vogliamo pregare” e “Vogliamo la messa”. Nella città occidentale di Nantes, in centinaia si sono riuniti davanti a una statua della Vergine Maria, alcuni inginocchiati sul pavimento bagnato dalla pioggia, secondo l’emittente locale France Bleu. Riunioni simili sono state segnalate o programmate nella città orientale di Strasburgo, Bordeaux, e fuori dalla cattedrale di Saint-Louis a Versailles. Già venerdì, in una manifestazione simile a Parigi i cattolici hanno cantato inni e hanno protestato per ore presso la storica chiesa di Saint-Sulpice. La polizia ha riferito che la protesta non ha rispettato le regole sul distanziamento sociale e ha violato l’ordine di non pregare nelle strade, quindi hanno vietato una manifestazione simile prevista nella capitale per oggi.

Con più casi di virus confermati rispetto a qualsiasi altro paese europeo, la Francia prevalentemente cattolica ha vietato la messa e altri servizi religiosi per il mese di novembre come parte di misure di blocco parziale a livello nazionale volte a contenere le infezioni e alleviare la pressione sugli ospedali. Chiese e altri siti religiosi rimangono aperti ai singoli visitatori per pregare. Il vicario generale dell’arcidiocesi di Parigi, Benoist de Sinety, ha esortato i fedeli a rispettare le regole, dicendo domenica alla televisione Bfm che tali proteste “non sono utili”. Tuttavia ha definito la messa “una necessità vitale” e ha definita una sorta di “sofferenza non poter andare”. Il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha fatto appello ai credenti affinché guardino i servizi online ed evitino le riunioni pubbliche mentre è in atto il blocco. In una dichiarazione pubblicata su Twitter, ha detto che lunedì si incontrerà con i leader religiosi per discutere di come il governo possa eventualmente riaprire i servizi, in particolare a causa della pressione per consentire le celebrazioni natalizie di persona.

Nella foto l’immagine di una manifestazione di protesta dei cattolici in questi giorni

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