riceviamo e pubblichiamo
di Davide Zenati – Caro direttore, ho vissuto per anni in Lombardia e sento quella terra e tutto il Nord ancora casa mia. Ho visto angosciato le immagini dell’uragano o lo possiamo definire tifone, non saprei, che ha ridotto la splendida Verona e dintorni in un campo di battaglia.
Ho cercato, invano, di leggere commenti e solidarietà dai politici, magari del Nord, ai cittadini colpiti dal disastro. Ma a quanto pare se ne fottono. Non mi aspetto nulla da politici che sono “nazionali”, ma almeno dai padani sì… Eppure trovo solo commenti sull’immigrazione, sul referendum, sui contagi, sulle liste appena presentate. Per un giorno, dico solo per un giorno, siamo capaci di dire qualcosa a chi non ha più una casa, un negozio, a chi non ha più un’auto per andare a lavorare, ai sanitari che hanno il pronto soccorso inutilizzabile? Siamo capaci di avere empatia verso ciò che vediamo trasmesso dai social, dai media, o ci interessa solo ciò che ruota attorno all’ombelico della nostra pancia? Un like e siamo a posto con la coscienza.
Io vivo in centro Italia ma non per questo credo che sia meno importante capire cosa sia accaduto, se si poteva almeno predisporre un piano di protezione civile o se dobbiamo subire, come accaduto a Palermo, ricordate, eventi in cui pochi minuti trasformano tutto in un inferno. Come a Verona.
Forse il tifone deve arrivare in casa di un politico perché si prenda coscienza dell’insostenibilità del cambiamento climatico.
E mi chiedo se non sia priorità capire che non stiamo facendo nulla ma proprio nulla se non solo parole a vanvera, sull’ambiente, sulla qualità della vita legata all’uso delle risorse. Mi pare che tutto sia seppellito da un rutto che chiude lì la faccenda: “apposto noi, apposto tutti”. Si tira lo sciacquone e basta.
Riuscirà mai il Nord che fa impresa, che accumula, a ragionare meno egoisticamente e a chiedersi se la vita sia solo fare qualcosa, guadagnare, e non anche investire diversamente la ricchezza? E i sindaci riusciranno mai a mettere al primo posto la sostenibilità ambientale anziché fare le solite cose? Non è forse da qui, secondo il mio modesto parere, che dovrebbe partire l’autonomia che il Nord rivendica e che anche noi, a casa nostra, vogliamo riconquistare? Non dovrebbero i governatori chiudere i rubinetti e tenere i soldi delle tasse per proteggere il proprio territorio? E non dovrebbero i leader fare meno selfie e infilarsi più stivali per sfangare il paese? E magari anziché gli amici, perché non mettiamo nei consigli di amministrazione di diversi enti preposti alla tutela ambientale e nelle commissioni urbanistiche i geologi? Ma è soprattutto l’indifferenza del Nord che mi sconcerta. D’altra parte se si è ancora fermi nel cammino della liberazione dal centralismo, qualche problema di classe politica ce l’abbiamo o no?
Insomma, vota Antonio, solo questo ancora una volta?
Davide Zenati, segretario confederazione Forza Centro