Con la consueta ruvidezza controcorrente e fuori dal coro, Vittorio Sgarbi è intervenuto a Montecitorio contestando nel suo stile le decisioni del governo sulla proroga dello stato di emergenza, invocando l’intervento del Tar. “Non potete parlare dell’Europa. Dovete parlare di un’Italia ristretta, chiusa e fascista, in cui chi e’ malato deve essere cacciato”. Parole severe, che il critico espone di solito nel corso dei talk e che oggi risuonano nell’Aula della Camera. “Andiamo a cercarli i malati, non loro cercano lo Stato. Non si cercano tutti i malati di epatite C o tutti i malati di altre più gravi malattie”, accusa il deputato del Misto, che fornisce così la sua lettura del Coronavirus: “Questa, come prova il vice ministro Sileri, è una malattia da cui si guarisce e si è in ottima forma, non è necessariamente una malattia mortale”.
Il mondo segue le condizioni di salute di Trump e Sgarbi osserva che “si è ammalato e guarirà. E’ guarito Berlusconi, è guarito Briatore, tutti quelli che si sarebbe voluto vedere forse morti per dire ‘vedi cosa fa il Coronavirus?’ – annota – sono guariti”.
“Allora, di cosa stiamo parlando? Di una malattia certamente grave, per cui le misure prese non sono state necessarie perché non hanno salvaguardato gli italiani più che non gli svedesi o i giapponesi. Siamo i più bravi di tutti a inventare soluzioni ridicole, intimidatorie, repressive e – ripete il parlamentare – fasciste? Vogliamo che il malato sia fuori dalla vita sociale? Questo è intollerabile, è antidemocratico, è una follia!”.