VIDEO – Scontri a Berlino contro le restrizioni. La “presa del palazzo”. Manifestanti entrano nel Bundestag

19 Novembre 2020
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Sassi e bottiglie contro gli agenti, la polizia che spara i cannoni d’acqua contro la folla e tenta disperdere il corteo, tafferugli a due passi dal quartiere governativo, manifestanti “infiltrati” nel Bundestag, quasi 200 persone fermate, sirene che ululano ed elicotteri che volteggiano nel cielo sopra Berlino: la capitale tedesca ha conosciuto una nuova giornata di passione in quanto a proteste contro il lockdown e le misure di contenimento del coronavirus in Germania decise dal governo federale. In un’atmosfera di tensione e di crescente rabbia, sono state diverse migliaia (secondo alcune fonti oltre 14 mila) le persone che hanno marciato per le strade di Berlino. La tensione era palpabile sin dalla mattina, con le autorita’ che avevano proibito manifestazioni davanti all’edificio del Bundestag – ampiamente transennato – dove si sono tenute il dibattito e poi il voto sulla riforma della legge per la protezione dai fenomeni d’infezione, in basa alla quale si regolano i nuovi provvedimenti per il contenimento dei contagi da coronavirus.

Legge fortemente osteggiata dai manifestanti in piazza, così come dall’Afd in aula. L’escalation si è verificata dopo che la polizia ha intimato alla folla l’ordine di sciogliere la manifestazione, dato che la maggioranza dei presenti non indossava le mascherine né rispettava le distanze minime. Al rifiuto dei manifestanti di disperdersi, vicino alla Porta di Brandeburgo la polizia è intervenuta con gli idranti. “I nostri colleghi sono stati oggetti del lancio di bottiglie, sassi e petardi, e con spray al peperoncino”, hanno poco dopo twittato le forze dell’ordine di Berlino. Sin dalla mattina il capo della polizia berlinese, Barbara Slowik, aveva lanciato l’avvertimento ai manifestanti: “Faremo di tutto per non permettere assembramenti in cui non siano rispettate le regole anti-Covid”.

Dall’altra parte, gli slogan contro il governo, accusato di voler istaurare “la dittatura del coronavirus” e di minare i diritti civili fondamentali. Intanto, per assicurare la “corretta funzionalita’ del Parlamento”, il ministero dell’Interno aveva fatto blindare un’ampia area intorno al Bundestag: nondimeno, varie migliaia di persone sono riuscite a forzare i blocchi, entrando nel quartiere governativo. Con oltre 2000 gli agenti in assetto anti-sommossa schierati – compresi i rinforzi provenienti da altri nove Laender tedeschi – la polizia parla di un'”atmosfera aggressiva” dei manifestanti nelle poche centinaia di metri che separano la Porta di Brandeburgo e l’edificio del Reichstag.

In mezzo alla folla sono tra l’altro comparsi numerosi cartelli sui quali si vedono la cancelliera Angela Merkel, il virologo-star Christian Drosten e la giornalista televisiva Anja Reschke indossare le divise bianche e nere dei campi di concentramento, con sopra la scritta “colpevole”.

Persone di ogni eta’ e provenienza, bambini compresi, mentre sui social iniziano a comparire foto in cui si vedono persone fare il saluto hitleriano, oltre a persone intente a suonare tamburi e circa un centinaio si sono messi a pregare con tanto di candele nel parco del Tiergarten. Sui social media circolano anche foto di persone che mostrano in maniera provocatoria dei crocifissi agli agenti. Ogni tentativo di indurre i manifestanti a indossare le mascherine e a rispettare le distanze sono cadute nel vuoto, mentre da una parte della folla continuava a scandire slogan quali “Merkel deve andare via”, “Democracy Out – Fascism In” e “Siamo noi la seconda ondata”. La tensione della giornata è andata ad accentuarsi quando si è diffusa la notizia che alcuni manifestanti erano stati “infiltrati” dentro l’edificio del Bundestag ad opera dell’Afd. E’ stato uno dei volti piu’ noti del partito liberale, Konstantin Kuhle, a lanciare l’allarme denunciando l’episodio su Twitter. 

A detta di una deputata dell’Spd, Katja Mast, alcune di queste persone “infiltrate” avrebbero cercato di entrare finanche negli uffici dei parlamentari: “Sono senza parole, stanno cercando di impedire a deputati liberamente eletti di partecipare al voto. Il loro obiettivo e’ di fare a pezzi la democrazia”. In alcune immagini si vede anche il ministro all’Economia Peter Altmaier inseguito da una donna che gli urla “lei non ha coscienza”. Claudia Roth, vicepresidente del Bundestag, si e’ espressa con toni allarmati: “L’aggressivita’ con la quale si invitano le persone ad impedire il lavoro dei deputati e dei loro collaboratori e’ profondamente preoccupante e non e’ assolutamente accettabile”. Altri parlano di deputati chiusi nei loro uffici nel tentativo di sfuggire agli “intrusi”.

La polizia in servizio al Parlamento ha avviato in proposito una prima indagine. Ad accendere ulteriormente gli animi, fuori dal Bundestag un deputato dell’Afd si sarebbe scontrato con alcuni agenti di polizia, che gli avevano intimato di indossare la mascherina. A detta delle forze dell’ordine, il parlamentare ha “opposto resistenza” agli inviti degli agenti. Diversa la versione del capogruppo Afd Alexander Gauland, secondo il quale il deputato era stato “gettato a terra”. Non solo: mentre anche diversi giornalisti denunciano di essere stati insultati e minacciati mentre cercavano di realizzare i loro servizi sulla manifestazione, hanno circolato tutto il giorno tweet con fake news.

In particolare, uno attribuito falsamente alla polizia in cui si sarebbe parlato di un “ordine di far fuoco” da parte degli agenti. Non e’ la prima volta che si registrano tensioni durante una manifestazione di negazionisti anti-Covid nei pressi del parlamento: lo scorso 29 agosto, mentre un corteo di varie decine di migliaia di persone marciava lungo le strade della capitale, alcune centinaia di manifestanti avevano abbattuto le transenne davanti all’ingresso del Reichstag precipitandosi sulle scale in quella che alcuni media avevano descritto come una sorta di tentato assalto al Parlamento. Un episodio che aveva scatenato un’ondata di indignazione in tutto il Paese. Tensioni e tafferugli anche alla manifestazione di due settimane a Lipsia, alla quale avevano partecipato anche alcuni gruppi di neonazisti. 

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