Twitter ha bloccato il profilo dell’ambasciata cinese a Washington, dopo un tweet pubblicato da quest’ultima in cui venivano difese le politiche di Pechino nella regione autonoma dello Xinjiang. Lo riferisce la stampa Usa, secondo cui Twitter ha giustificato il blocco citando le sue linee guida contro la “disumanizzazione”. L’account dell’ambasciata cinese, @ChineseEmbinUS, ha pubblicato un tweet questo mese, in cui citava lo studio di un quotidiano di Stato cinese, e affermava che grazie alle politiche di Pechino le donne uigure non sono più “macchine per sfornare figli”.
Il tweet era stato rimosso da Twitter, che in questi casi è solita oscurare i messaggio, ma chiedere agli utenti di eliminarli di persona dal loro profilo. L’ambasciata cinese non pubblica tweet dallo scorso 9 gennaio. La sospensione vera e propria sarebbe giunta però ieri, dopo che l’amministrazione presidenziale uscente di Donald Trump ha accusato la Cina di genocidio contro la minoranza uigura: una posizione apparentemente condivisa dalla nuova amministrazione presidenziale del democratico Joe Biden.