Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria e’ salito a piu’ di 9.500 morti, secondo i dati ufficiali. In Turchia le vittime accertate sono 6.957 e in Siria 2.547, per un totale di 9.504.
È partita anche la macchina italiana degli aiuti messa in campo dalla Difesa per il devastante terremoto che ha colpito la Turchia. È decollato il primo C130 dell’Aeronautica Militare con a bordo materiali e personale per prestare soccorso alla popolazione, giunto ad Adana intorno alle 6 della mattina. A bordo 50 Vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio: personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all’estero. Nel gruppo, poi, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo aver espresso profonda vicinanza a Turchia e Siria per il drammatico evento aveva appunto assicurato da subito da parte della Difesa, in coordinamento con la Protezione Civile, mezzi e personale per soccorrere la popolazione.
FNOMCEO: SOLIDARIETÀ A POPOLAZIONI COLPITE – “Esprimiamo la solidarietà dei medici italiani alle popolazioni colpite dal terremoto che ha ucciso più di 5000 persone in Turchia e Siria. Il nostro sostegno va anche a tutti i medici e gli operatori sanitari che stanno prestando soccorso in quelle aree, tra i quali molti iscritti agli Albi italiani che hanno risposto, senza indugio, al richiamo deontologico di porsi, in caso di calamità, a disposizione dell’autorità competente, per tutelare, anche in un contesto tanto drammatico, la vita e la salute umana”. Così sui social il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, che questa mattina ha fatto arrivare la sua vicinanza all’Ordine dei Medici turco, la Turkish Medical Association (TMA), e a quello siriano.