Speranza: entro 48 ore si decide. Governatori chiedono misure nazionali, il cerino al governo

1 Novembre 2020
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In queste 48 ore costruiamo insieme il Dpcm su due orizzonti: misure nazionali; misure territoriali. Sul primo punto e’ vigente ultimo Dpcm, possiamo anche alzare asticella nazionale su alcuni punti condivisi e su alcuni territori alziamo i livelli di intervento”. Lo avrebbe detto, stando a quanto si apprende, il ministro della Salute Roberto Speranza, durante la riunione di oggi con Regioni ed Enti Locali.

BOCCIA A REGIONI, ‘SE RT OLTRE CERTO LIVELLO, ALCUNE MISURE SCATTANO IN AUTOMATICO’

Se l’Rt supera un certo livello alcune misure già previste scattano in automatico. E’ quanto avrebbe detto, a quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia nel corso dell’incontro con Regioni ed enti locali. “Il documento dell’Iss e il sistema di monitoraggio che abbiamo condiviso con scienziati e Regioni – il ragionamento di Boccia – ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se un RT supera un certo livello – oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 – allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico. Per questo non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola ma deve dipendere dal grado di RT in ogni regione”.

‘IPOTESI RAFFORZARE RETE COVID HOTEL’

Ipotizziamo la possibilità di rafforzare la rete di alberghi o strutture da trasformare in Covid Hotel per accogliere positivi asintomatici che non possono restare in casa. E’ quanto avrebbe detto, ancora il ministro Boccia.

Bonaccini: Meglio più restrizioni oggi che interventi settimanali

“Più ci sono misure nazionali più diamo un senso di uniformità perché sarebbero piu facili da spiegare al Paese, anche perché la situazione è diffusa in tutto il Paese. Meglio qualche misura più restrittiva oggi per evitare di intervenire ogni settimana”. Lo ha detto, a quanto apprende LaPresse, il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, durante la riunione di coordinamento di questa mattina con Francesco Boccia, Roberto Speranza, le Regioni, l’Upi e l’Anci.

“Dopo un certo orario chiederei di bloccare la possibilità di circolazione dopo le 18”. Lo ha detto, a quanto apprende LaPresse, ancora Bonaccini. Mentre sempre secondo la stessa agenzia, l’Anci avrebbe chiesto al governo la chiusura di centri commerciali nei weekend e macchinette da gioco nelle tabaccherie che, con le sale bingo chiuse, creano assembramenti.

Zaia, ok misure nazionali, no chiusura generalizzata

“Lockdown generalizzato non sostenibile e non serve, in Veneto la maggior parte sono asintomatici e la sanita’ e’ assolutamente sotto controllo. Ok misure nazionali, decidiamole insieme e chi ritiene per il piano adottato puo’ aggiungere misure territoriali restrittive”. Lo ha detto, stando a quanto si apprende, il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso della riunione di questa mattina con i ministri per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza, insieme alle Regioni, Upi ed Anci in vista del nuovo Dpcm del premier Conte, previsto per domani, con misure piu’ stringenti anti coronavirus. “Dobbiamo fare squadra ed essere uniti tra noi e il governo, intollerabile che virologi dicono tutto e il contrario di tutto in tv. RT non sempre e’ paragonabile tra Regioni perche’ il numero dei tamponi e del contact tracing sono diverse. Vanno irrobustite – conclude – le cure domiciliari, devono curarsi in casa”.

FONTANA, ‘NO LOCKDOWN TERRITORIALE, SE FERMIAMO MILANO SI FERMA LA LOMBARDIA’

Se bisogna fare un lockdown, che sia nazionale e non territoriale. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la posizione espressa dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, durante l’incontro con il Governo sulle nuove misure di contenimento del Covid. “Il lockdown è l’unica misura che si è dimostrata efficace, se possiamo andare avanti con altre misure non determinanti procediamo ma se i tecnici ci dicono che l’unica alternativa è il lockdown facciamolo, ma no a un lockdown territoriale perché se fermiamo Milano si ferma la Lombardia”, ha detto il governatore. Il virus, è il ragionamento, “oggi è diffuso su tutto il territorio nazionale, non è come a marzo, possiamo forse aspettare ancora qualche giorno magari riducendo capienza tpl, allungando il coprifuoco, tenendo a casa gli over 70 ma sono misure interlocutorie”. E ancora: i cittadini non sono più disposti a seguirci “se non diamo garanzie certe dei ristori”.

De Luca, servono misure nazionali per dare segno unita’

“Servono misure nazionali per dare segno di unita’ dei livelli istituzionali”. Lo ha detto, stando a quanto si apprende, il governatore campano Vincenzo De Luca nel corso della riunione di questa mattina fra governo, regioni ed enti locali. “La logica dei singoli territori non ha senso perche’ epidemia e’ diffusa e le differenze dei territori hanno un ritardo di tre giorni. Bisogna muoversi in maniera unitaria” anche perche’ “differenziazioni territoriali porterebbero a reazioni diverse in Campania che non sarebbero capite”.

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