Sicilia fa la secessione. Musumeci chiude ai migranti e sfida i prefetti più della Lega

23 Agosto 2020
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di Stefania Piazzo – Comunque la si giri è uno strappo da Roma. La decisione del governatore siciliano Nello Musumeci di dire basta ingressi negli hot spot dell’isola ha una forte, fortissima valenza politica. E riesce persino a fare ciò che la Lega annunciava da decenni senza mai però osare: decidere sull’ordine pubblico senza passare dai prefetti. Li volevano abolire, poi invece ne hanno nominati senza un domani… D’altra parte se prendi la guida del Viminale sono i tuoi più stretti collaboratori e mai ti permetteresti, soprattutto ora che la svolta nazionalista è cosa compiuta, di ripresentare progetti di legge per abolire questa figura nata con Napoleone che è sopravvissuta a dittature, guerre, monarchie e referendum sulla Repubblica.

Musumeci tira dritto, insomma, e strappa. Il Viminale può dire quanto vuole che l’ordinanza non ha valore, ma peserà, eccome, il 20 e 21 settembre in cabina elettorale.

I partiti parlando di ridurre i parlamentari, per referendum? E’ così che si batte la casta, dicono. Musumeci va oltre, dice che per farla fuori occorre far da sè. Perché lo Stato non ti difende più. E’ l’apparato che non ti difende più. Non i 600 o 300 eletti a Roma. Ha deciso, il governatore, che entro le 24 di domani tutti i migranti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola.

L’ordinanza notificata alle prefetture e al governo, è un atto dovuto per il presidente, perché “La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi».

Non è competenza regionale regolare i flussi? Di chi è, replica la Regione, il compito di assicurare la sicurezza sanitaria?

La questione apre un fronte pragmatico. «La Regione Siciliana, mediante le A.S.P. territorialmente competenti, – recita l’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza».

Come risponde un governo che invita a evitare gli assembramenti e li sanziona davanti all’evidente esplosiva situazione degli hot spot? Quanto può reggere l’obbligo di usare la mascherina dalle 18 alle 6 quando dove l’occhio non vede il rischio contagio è evidente se non scontato?

Mossa politica o mossa di tutela della salute pubblica, ovunque la si legga, l’ordinanza decreta l’inizio di un braccio di ferro più che tra la Regione e Roma, tra quello che sente la piazza e quello che decidono i nipoti di Napoleone fedele trasmissione del potere di Palazzo Chigi.

Musumeci, il Luca Zaia del centrodestra del Sud, ha iniziato la maratona del successo popolare. Neanche un leghista in passato avrebbe osato tanto contro Sua Eccellenza il prefetto Solo qualche borbottio di maniera.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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