Sempre meno giovani e quelli che ci sono vogliono lasciare l’Italia

20 Maggio 2024
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 La popolazione residente in Italia, rileva l’Istat, è caratterizzata da un progressivo invecchiamento e i giovani rappresentano una preziosa risorsa demografica in diminuzione. In Italia al 1° gennaio 2024 i residenti tra gli 11 e i 19 anni sono 5.144.171 (stima provvisoria) e rappresentano l’8,7% della popolazione residente. In base ai dati diffusi da Eurostat per l’Ue27, al 1° gennaio 2023, la quota di giovanissimi in questa fascia di età ha un peso relativo sulla popolazione del 9,5%. La Germania registra per questa classe di età un’incidenza più bassa (8,3%) di quella rilevata in Italia; in Francia e in Spagna i giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni presentano invece un peso relativo maggiore, rispettivamente 11,3% e 9,6%. I giovanissimi in questa classe di età, che 30 anni fa in Italia erano circa 6,4 milioni e rappresentavano l’11,2% della popolazione, sono destinati, nel prossimo futuro, a diminuire ulteriormente. In base allo scenario mediano delle previsioni Istat, tra 30 anni i giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni residenti in Italia saranno poco più di 3,8 milioni e rappresenteranno il 7,2% della popolazione complessiva.

 L’immigrazione straniera, che negli ultimi decenni ha rinfoltito le fila della popolazione residente, ha prodotto significativi effetti specialmente tra le fasce giovanili della popolazione, alle quali hanno oltremodo contribuito anche i discendenti degli immigrati nati in Italia. I giovanissimi stranieri residenti tra gli 11 e i 19 anni al 1° gennaio 2024 sono 497.464 (stima provvisoria) e rappresentano il 9,7% dei ragazzi in questa fascia di età, con un’incidenza più elevata di quella che si rileva per il totale degli stranieri sull’insieme della popolazione (9%). L’indagine su “Bambini e ragazzi” consente di conoscere altri dati interessanti sulla composizione “multietnica” di questo particolare segmento di popolazione. Nel 59,5% dei casi si tratta di stranieri nati in Italia; l’11,7% è nato all’estero e arrivato nel Paese prima dei 6 anni; il 17% è immigrato in età scolare (tra 6 e 10 anni); infine l’11,8% è arrivato a 11 anni o più. Interessante notare che oltre il 6% dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 19 anni possiede una doppia cittadinanza e l’8,0% ha uno dei due genitori nato all’estero.

La percentuale di giovani che hanno paura del futuro aumenta con il crescere dell’età: per i ragazzi tra 11 e 13 anni è del 20,9%, per coloro che hanno tra 17 e 19 anni l’incidenza raddoppia e arriva al 43,5%. Se si considerano le sole ragazze, si parte da una percentuale del 26,4% tra le più piccole per arrivare a sfiorare il 56% nella classe di età 17-19 anni. La situazione economica percepita dai ragazzi è connessa con l’atteggiamento verso il futuro. Tra coloro che dichiarano di avere una situazione economica molto buona chi è affascinato dal futuro raggiunge il 48,5%, chi ne ha paura il 26,9%; tra coloro, invece, che percepiscono la situazione economica familiare come per niente o non molto buona il 32,8% è affascinato dal futuro mentre il 40,8% ne ha paura.

Oltre il 34% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni da grande vorrebbe vivere in un altro Paese. La percentuale è ancora più alta per gli stranieri (38,4%). Da sottolineare che l’8% circa dei ragazzi stranieri da grande desidera vivere nel Paese di origine (suo o dei genitori), mentre oltre il 30% si vede in un Paese diverso dall’Italia e da quello di origine. Anche la quota di indecisi è leggermente più elevata per gli stranieri (23,7%) che per gli italiani (20,7%). La maggiore propensione alla mobilità dei ragazzi non italiani si spiega con il minore radicamento familiare e sociale in Italia; inoltre, chi ha vissuto una prima esperienza migratoria è più incline a intraprenderne altre. Importanti le differenze di genere: tra le ragazze, sia italiane sia straniere, la quota di coloro che vogliono vivere all’estero da grandi è più elevata di quella riscontrata per i loro coetanei maschi: rispettivamente il 37,9% per le italiane (contro il 30,7% dei maschi) e il 42,7% per le straniere (contro il 34,6% dei ragazzi).

credit foto tim-gouw-ScWvHUtQca4-unsplash

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