Scandalo Wirecard, la Germania sapeva e ha fatto zitti e mosca?

24 Settembre 2020
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Zitti e mosca? Il ministero delle Finanze tedesco e l’Autorita’ federale per la vigilanza finanziaria (Bafin) continuano a essere accusate di negligenza, o addirittura di connivenza, nel caso Wirecard. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, Markus Herbrand, deputato del Partito liberaldemocratico (Fdp) al Bundestag, ha dichiarato: “Il problema con Wirecard era che nessuno si sentiva responsabile. Molti sapevano molto, ma nessuno ha agito”. Societa’ tedesca di servizi per la finanza, Wirecard ha dichiarato fallimento il 25 giugno scorso, dopo essere stata travolta dallo scandalo dei bilanci gonfiati per 1,9 miliardi di euro. Sul caso ha aperto un’inchiesta la procura di Monaco di Baviera, che indaga per falso in bilancio, frode, manipolazione del mercato e riciclaggio di denaro. Al Bundestag e’ stato avviato l’iter per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sugli aspetti politici del caso Wirecard. L’obiettivo e’ fare luce sulle presunte omissioni del governo tedesco e del Bafin nella vicenda. In particolare, il ministero delle Finanze e il Bafin sono accusati di negligenza nella supervisione di Wirecard. L’opposizione ha poi denunciato i contatti tra la Cancelleria federale e la societa’. Per “Ard”, le autorita’ hanno finora risposto declinando ogni responsabilita’.

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