di Gigi Cabrino – L’associazione dei medici ospedalieri Anaao Assomed guarda con preoccupazione l’atteggiamento del Governo sul tema della mancanza di personale medico e sulla inadeguatezza dell’organizzazione sanitaria; si è in piena emergenza, in particolare con l’affollamento tipico stagionale dei DEA, e le risposte non paiono nemmeno riferibili ad una situazione di normalità.
«Siamo in una situazione di emergenza e invece la finanziaria risponde con misure ordinarie», rincara la dose Pierino De Silverio, segretario nazionale dell’Anaao, il più forte sindacato dei camici
bianchi ospedalieri. «Il Covid ha fatto emergere il disamore dei medici per la sanità pubblica, generato da condizioni di lavoro e retributive sempre in peggioramento. Il nostro contratto 2019-21 è
già scaduto e non ci hanno ancora convocato, anche se sappiamo che con 618 milioni sul piatto non si andrà oltre aumenti medi di 80 euro al mese. Mentre i vuoti in pianta organica costringono
medici e infermieri a turni sempre più massacranti e le prospettive di carriera sono state pressoché azzerate dal taglio di ben 7mila unità operative in 10 anni». Poi però «si è avvantaggiato chi lavora a gettone nelle cooperative estendendo la flat tax fino a 85mila euro di reddito. Il dubbio che si voglia spostare la sanità verso il privato c’è». Anzi, per De Silverio «è già realtà, visto che oggi il 54%
degli italiani si cura privatamente ».
Sembra quasi che non ci sia nemmeno stata una pandemia, non ancora del tutto passata, che ha messo in ginocchio il mondo intero.