Salvini, processo Open Arms. Il comandante dell’unità navale: Ong non aveva condizioni per proseguire verso Spagna. La Lega replica: Azione arbitraria

17 Dicembre 2021
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“Dopo i primi due interventi di Open Arms in acque libiche, la nave puntò verso l’Italia in modo arbitrario”. Lo comunica la Lega, a commento dell’audizione del capitano Edoardo Anedda durante la sua deposizione al processo Open Arms che vede imputato a Palermo l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Anedda aveva prodotto una informativa contestando il comportamento della ong – prosegue la nota del Carroccio -, ipotizzando il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per il capitano della Open Arms e il capo missione”. “In maniera ostinata, l’imbarcazione si era messa nelle condizioni di andare solo a Lampedusa” ha ribadito Anedda. “Tecnicamente” la nave “poteva raggiungere la Spagna” ma preferì girovagare tra l’Italia e Malta per quasi due settimane, ha aggiunto. All’epoca dei fatti, Anedda aveva ipotizzato che la Spagna sarebbe stata raggiungibile da Open Arms in circa due giorni di navigazione. 

 La Open Arms “era una nave sovraffollata di migranti sicuramente provati dalla lunga permanenza a bordo. Erano in un ponte coperto da un tendalino. Erano presenti dei bagni chimici in misura molto limitata per un numero così elevato di persone a bordo”.

“Non credo” che fosse possibile “fare uno sbarco frazionato. Assolutamente no. Avrebbe potuto creare un disagio psicologico maggiore”, ha aggiunto. “Dopo 18 giorni, a mio avviso, non c’erano le condizioni per intraprendere un ulteriore viaggio” verso lo Spagna per la Open Arms “in sicurezza”, ha sottolineato Anedda.

Sono salito a bordo della Open Arms due volte, una il 15 agosto con personale medico maltese, l’altra il 20 agosto del 2019. La nave era sovraffollata di migranti che erano molto provati dalla lunga permanenza in mare. Erano distesi sul ponte di coperta a terra”. “Via radio – continua Anedda – ci chiesero di ridossarsi per ripararsi dal mare mosso, gli dissi di contattare la Capitaneria per farsi assegnare un punto di ridosso”, ha aggiunto. “Risalii sull’imbarcazione il 20 – ha raccontato – con il magistrato quando facemmo l’ispezione dei luoghi che porto’ al sequestro preventivo”. Il teste ha ricordato anche che i migranti piu’ volti si buttarono in mare per raggiungere Lampedusa.  

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