Referendum. Zingaretti: “Vogliamo un sì per combattere”. Ma quale esercito vorrebbe il 37% in meno dei suoi uomini?

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di Riccardo Rocchesso – “Vogliamo un Sì per combattere.” Queste alcune delle parole dette oggi da Nicola Zingaretti, presente insieme a De Luca a Salerno per supportare la rielezione del presidente della Campania.
Ma combattere chi, precisamente?

Zingaretti si immola per la sua “battaglia” per il sì con le seguenti parole:
Il nostro è un sì per combattere e per cambiare. Non è vero, non ci credo che il tema è la democrazia, che è in gioco la democrazia”.
“In democrazia bisogna combattere
” – ha aggiunto Zingaretti – e noi vogliamo un sì per combattere e per cambiare. Non è in gioco la democrazia, anche perché l’abbiamo scritto nel programma ad agosto 2019, un anno fa, e stavano tutti zitti quando l’abbiamo scritto. Il sì è l’inizio per cambiare e per fare le riforme, abbiamo combattuto e ora anche il cantiere delle riforme costituzionali sta andando avanti“.

Ma quale esercito vorrebbe tagliare il 37% dei propri uomini, se fosse, davvero, davanti ad una battaglia come dichiara il segretario del Partito Democratico?

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