di Stefania Piazzo – Due anni fa si consumava la tragedia del ponte Morandi. E come una beffa del destino, noi che viviamo in una società digitalizzata, informatizzata, bannerizzata, in cui le pubblicità arrivano quando meno te le aspetti, nulla potevamo evidentemente davanti all’intelligenza artificiale che, in automatico, il giorno dopo sui primi bilanci della tragedia, sparava sulla foto del ponte spezzato a metà, l’immagine di un fantasma, niente altro che la promozione di un film, “La settima musa”, film uscito nel 2017 del regista Jaume Balagueró. Il corpo di una donna senza vita si muoveva attorno alla carcassa del disastro. Da non credere.
Un infortunio della comunicazione pubblicitaria sul disastro reale. La finzione della morte sulla morte reale. Una coincidenza beffarda. Ecco gli screenshot di quel banner sulla pagina dell’Ansa del 15 agosto. Chi se lo poteva aspettare?