Quel che non torna nel rave party di Modena. Le perplessità dei penalisti milanesi

1 Novembre 2022
Lettura 1 min

Non tutto è ciò che sembra. La vicenda del rave party di Modena non convince del tutto i penalisti. “La norma che vieta i rave stabilisce sanzioni anche per i partecipanti, nei confronti dei quali la pena è ‘diminuita’ – afferma all’Ansa il presidente delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza -. Ciò vuol dire che il giudice, al termine del processo, deve applicare una diminuzione che può arrivare fino ad un terzo della pena edittale che nei confronti degli organizzatori può andare dai tre ai sei anni”.
Qualcosa insomma non è chiaro…

“Non comprendo, quindi, -ribadisce Caiazza – perché il premier Meloni abbia voluto rivendicare di non avere dato il via libera alle intercettazioni dal momento che questo reato prevede pene superiori ai cinque anni”. Infine, “la pena superiore ai cinque anni consente che possano essere disposte intercettazioni e, secondo me, anche nei confronti dei partecipanti”.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Mosca agita il nucleare. Medved: Pronti a farlo per le regioni annesse

Prossimo Servizio

Ce la fanno sotto il naso a casa nostra? Secondo il WSJ, Mosca elude l’embargo attraverso raffineria in Sicilia

Ultime notizie su Cronaca

TornaSu

Don't Miss