Qualcuno riconosce che ci sono più Italie

17 Luglio 2021
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di Sergio Bianchini – Finalmente qualcuno, ma non in Italia, afferma lanecessitàdi politiche che tengano conto delle solide differenze territoriali italiane cercando di valorizzarle tutte, e non solo l’ultima sacrificando la prima. Che le Italie siano tre o quattro cambia poco, basta che il solito dilazionismo italico con le faccia diventare 20 lasciando tutto come è. Infatti anche l’Italia centrale si può dividere in 3 ed anche il nord.

Il problema è finire l’egualitarismo volontaristico impossibile e lanciare visioni e piani che si propongano uno sviluppo crescente seppur ineguale di tutte le situazioni fondamentali. Ad esempio Le gabbie salariali erano ottime, andrebbero aggiornate e riadattate. Un amico nelle marche ha affittato 5 locali a 450 euro al mese. Io a Vimodrone pago 550 euro per 40 m quadrati. gli stipendi sono uguali. 

In apertura Il Riformista.

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