La strada che dovrebbe portare al riconoscimento di lavoro usurante per le professioni sanitarie è ancora lunga e piena di insidie. “Mi chiedo – dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute – cosa osti a un passo così importante verso delle categorie di professionisti costretti a svolgere la propria attività in condizioni critiche. Attualmente viene riconosciuto questo status ai soli infermieri che sono in servizio per almeno 6 ore del periodo notturno e per un minimo di 78 notti ogni anno. Eppure nei rapporti dell’Inail su malattie ed infortuni gli operatori sanitari sono, loro malgrado, in testa nel numero di contagiati e deceduti. Le condizioni di lavoro delle varie categorie sono condizionate da organici carenti, da turni massacranti, da mancanza di riposo e ferie centellinate, dalle scarse condizioni di sicurezza in cui sono costretti ad operare. A questo proposito – prosegue il sindacalista – penso agli incidenti stradali che nei giorni scorsi hanno visto coinvolti alcuni equipaggi di ambulanze impegnati in servizio. Episodi di aggressioni fisiche e verbali sono sempre più frequenti così come lo stress psico-fisico a cui sono sottoposti i professionisti della salute. Perché la politica e le istituzioni ignorano questo drammatico quadro? Lo chiediamo ad alta voce, perché ormai da troppo tempo per gli operatori sanitari vengono spese solo vuote promesse senza passare ad alcun fatto concreto. Riconoscere le loro professioni come lavoro usurante deve essere un atto dovuto e di assoluta civiltà” conclude Giuliano.

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